Si erano fermati il 13 marzo dell’anno scorso, a causa del coronavirus. Oggi sono tornati a riversarsi per le strade della capitale e di altre città dell’Algeria.
Chiedono a gran voce la caduta del regime e sfidano il divieto di assembramento ancora in vigore.
Ad inizio pomeriggio si sono formati diversi cortei, partendo da alcuni quartieri popolari direzione il centro. Le forze dell’ordine hanno utilizzato manganelli e gas lacrimogeni lungo una delle vie principali della capitale Algeri, dove i manifestanti hanno forzato un blocco della polizia.
Non si professano né islamici né laici, ma semplicemente: “hirakisti”. Vogliono uno Stato laico e non militare. Migliaia di persone hanno risposto a questo nuovo appello, che di fatto lancia una nuova ondata di proteste.
Quattro giorni fa vi era stato il preludio: una prima manifestazione per celebrare i due anni della mobilitazione, partita nel febbraio del 2019 per dare un forte scossone ad un sistema politico che non accetta vere riforme.
Ora nelle piazze si chiede la partenza della vecchia élite, la fine della corruzione, l’allontanamento dei militari dalle stanze del potere.
Il giornalista algerino imprigionato
Telegiornale 26.02.2021, 21:00