Sullo sfondo del lancio di missili da parte di Israele ed Hezbollah in Libano, si sono tenuti al Cairo negoziati indiretti per giungere a un cessate il fuoco a Gaza. Se nel pomeriggio di domenica circolavano indiscrezioni per una possibile tregua di 72 ore nella Striscia e un accordo di massima per uno scambio di prigionieri-ostaggi, Hamas a gamba tesa ha ridimensionato le attese. Attraverso un suo esponente ha fatto sapere che il movimento si attiene alla proposta del 2 luglio scorso e si rifiuta di accogliere nuove richieste da parte del Governo di Benjamin Netanyahu.
La posizione di Hamas rimane granitica: cessate il fuoco totale, ritiro completo delle truppe israeliane dalla Striscia, ritorno degli sfollati, entrata degli aiuti umanitari, ricostruzione e accordo di scambio prigionieri-ostaggi.
Il commento di Emiliano Bos
Telegiornale 25.08.2024, 20:00
Altro punto focale dell’incontro era la questione del confine tra la Striscia e l’Egitto e in particolare il valico di Rafah sul quale Netanyahu vorrebbe mantenere il controllo. Il Cairo, mediatore dell’incontro con Stati Uniti e il Qatar, ha chiesto di rinunciare al controllo del valico durante i primi giorni del cessate il fuoco per permettere l’entrata di aiuti umanitari.
Nel corso del pomeriggio, sull’altro fronte aperto, ha parlato il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah. In un discorso televisivo ha voluto precisare che l’attacco avvenuto alle prime ore dell’alba aveva quale obiettivo vendicare la morte del comandante Fuad Shukr, ucciso a Beirut lo scorso mese. Ha affermato che sono stati presi di mira solo obbiettivi militari e non civili. Da parte sua Netanyahu ha dichiarato che Israele è pronto a colpire anche più in profondità nel territorio libanese.
Il commento dell'esperto
Telegiornale 25.08.2024, 20:00