L'ira di Donald Trump si è abbattuta su Mitch McConnell, che, pur avendo sostenuto l'ex presidente degli Stati Uniti durante il voto per l'impeachment, aveva affermato come questo fosse "praticamente e moralmente responsabile" per quanto accaduto lo scorso 6 gennaio con l'assalto al Congresso.
"Il partito repubblicano non può essere forte e rispettato con leader politici come McConnell ai suoi vertici", afferma Trump, accusando il senatore di "mancanza di visione politica, di saggezza, di talento e di personalità" e definendolo "un politicante cupo, imbronciato e accigliato". Con lui, prosegue il tycoon, il partito "potrà fare solo peggio". E se i senatori continueranno a sostenerlo "non vinceranno di nuovo", perché McConnell "non ha mai fatto quello che doveva fare e quello che era giusto per il Paese", conclude l'ex presidente, assicurando che lui appoggerà nelle primarie per le elezioni di metà mandato del 2022 solo i rivali di McConnell che sposeranno la filosofia del Make America Great Again e la dottrina dell'America First: "Vogliamo una leadership forte, brillante e pensante".
Impeachment, Trump assolto
Telegiornale 14.02.2021, 21:00
Giuliani non sta più rappresentando Trump
L'avvocato personale di lunga data di Donald Trump, Rudy Giuliani, "attualmente non rappresenta Trump in nessuna questione legale". Lo ha dichiarato alla CNN il portavoce Jason Miller. L'ex sindaco di New York City è stato il volto del tentativo fallito del 74enne di ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali.
Trump al momento sta affrontando molteplici indagini e cause per diffamazione. I funzionari della Georgia hanno inoltre annunciato che il repubblicano dovrà affrontare due nuove inchieste per le chiamate che ha fatto ai funzionari elettorali nel tentativo di ribaltare i risultati elettorali nello Stato.