Torna sotto i riflettori Donald Trump, che sabato in Arizona ha animato un comizio in cui ha rilanciato tutte le tesi complottiste legate alle elezioni presidenziali 2020, al grido "Riprendiamoci l'America". A Florence, davanti a migliaia dei suoi sostenitori ha parlato per un'ora e mezza, soffermandosi anche sull'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. "La vera insurrezione è stata il 3 novembre", il giorno dell'Election Day 2020, ha sostenuto.
Trump ha criticato poi Liz Cheney, la repubblicana (figlia dell'ex vicepresidente Dick) che siede nella Commissione di indagine sull’assalto al Congresso, e ha fatto aleggiare l'ipotesi che ci fosse l'FBI dietro alla rivolta prima di sparare a zero su Joe Biden. A suo avviso il presidente in carica avrebbe “umiliato il Paese sul palcoscenico internazionale".
Rimarcando che a suo avviso i democratici sono sempre più spinti da uno "spirito maligno di fascismo di sinistra", il politico newyorkese ha espresso aspre critiche nei riguardi del suo successore: "Sapevamo che Joe Biden non sarebbe stato buono, ma pochi si immaginavano che sarebbe stato un tale disastro", facendo riferimento alla "fuga" dall'Afghanistan dell'agosto scorso, per la quale "non è caduta nessuna testa".
Un ultimo, singolare accenno lo ha dedicato alle discipline agonistiche da lui considerate "troppo femminili" ma senza specificare quali: "Vieteremo agli uomini di partecipare agli sport per donne. Ora basta, quando è troppo è troppo".