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Tunisia, il paradosso della crisi del grano

Il paese è molto dipendente da Ucraina e Russia, ma potrebbe produrre autonomamente l'80% dei cereali di cui ha bisogno

  • 25 giugno 2022, 10:19
  • 20 novembre, 15:38
04:58

Tunisia: la crisi strisciante del grano (parte 1)

RSI/Francesca Motta-Paolo Bertossa 25.06.2022, 10:20

Di: Paolo Bertossa 

La Tunisia, come tutta la regione del Maghreb, importa per tre quarti del suo fabbisogno di cereali dall’estero e in particolare dall’Ucraina. Una dipendenza, che nel contesto attuale, destabilizza il paese e lo potrebbe trascinare verso una carenza alimentare con conseguenze sociali imprevedibili come fu il caso tra il 2010 e il 2011 con la “Rivoluzione dei gelsomini”. Eppure, questa crisi del grano ha del paradossale.

Il paese sarebbe in grado di produrre, autonomamente, almeno l’80% dei cereali di cui abbisogna. Tuttavia, negli anni, si è preferito investire nel turismo e nei servizi, trascurando il settore primario, fondamentale per nutrire il paese. Anzi, chi ha potuto, si è riconvertito alla produzione destinata all’esportazione come datteri, agrumi, ulivi. Il grano, invece, lo si importa a caro prezzo. Ma la guerra tra Russia e Ucraina, che sta spingendo i prezzi dei cereali a livelli senza precedenti, costringe il paese a fare i conti con la propria dipendenza e a ripensare le proprie priorità.

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