I deputati tunisini hanno votato la notte su giovedì, dopo un iter complesso ed accese discussioni in aula, l'ultima versione della "legge di riconciliazione economica e finanziaria", considerata dalle opposizioni e dalla società civile un'amnistia mascherata per la classe dirigente del vecchio regime di Ben Ali.
Proposta dal presidente Beji Caid Essebsi nel 2015, è stata presentata dai promotori come un passo necessario per il taglio con il passato, una nuova tappa nella storia del Paese e una prova di coscienza patriottica. Essa dovrebbe porre fine alla disputa legata ai funzionari del passato regime, prevedendo anche la riabilitazione di quegli imprenditori considerati legati all'ex presidente deposto.
Una questione che ha suscitato un vivace dibattito, con le dure reazioni di alcuni partiti di opposizione che continuano a chiedere il ritiro del provvedimento e della società civile che, tramite il collettivo "Manich Msameh" (Io non perdono), anche mercoledì ha inscenato proteste davanti al parlamento.
ATS/AFP/Swing