Prosegue la corsa contro il tempo dei soccorritori che cercano di aiutare i sopravvissuti del devastante terremoto che ha colpito Turchia e Siria. Il bilancio provvisorio delle persone che hanno perso la vita è ora superiore a 7'800, ma è purtroppo in continuo aumento. L'agenzia turca per i disastri e le emergenze Afad, come riporta Anadolu, fa inoltre sapere che nella sola Turchia i feriti sono 26'721 e gli edifici distrutti 5'775. Numeri che sono destinati a crescere drammaticamente: l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ritiene che potrebbero essere state colpite dal terremoto 23 milioni di persone, di cui 1,4 bambini. In precedenza l'OMS aveva dichiarato di temere "un numero di morti otto volte superiore ai numeri iniziali".
Il reportage dalla Turchia
Telegiornale 07.02.2023, 21:00
Il maltempo e il gelo stanno complicando il compito dei servizi di soccorso e rendono ancora più amaro il destino di chi ha trovato riparo sotto le tende o attorno a bracieri improvvisati. La regione turca di Kahramanmaras (sud-est), di difficile accesso, è stata duramente colpita dal sisma ed è coperta di neve. In Siria, secondo i Caschi Bianchi (volontari della protezione civile) presenti nelle aree ribelli, il bilancio delle vittime è destinato a "salire considerevolmente, poiché centinaia di persone rimangono intrappolate sotto le macerie".
Terremoto, continua la ricerca dei sopravvissuti
Telegiornale 07.02.2023, 13:30
Il terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito il sud-est della Turchia alle 4.17 di lunedì è stato avvertito fino al Libano, a Cipro e all'Iraq settentrionale, seguito da ben 185 scosse di assestamento, tra cui una di magnitudo 7,5 a mezzogiorno di lunedì e una di magnitudo 5,5 prima dell'alba di martedì. Si tratta del peggior terremoto che ha colpito la Turchia dopo quello del 17 agosto 1999, che causò la morte di 17'000 persone, di cui un migliaio a Istanbul.
Gli aiuti internazionali hanno iniziato ad arrivare martedì in Turchia, dove è stato proclamato un periodo di lutto nazionale di sette giorni. Nel Paese il bilancio dei morti ha raggiunto finora le 5'894 unità. In Siria, sono stati registrati finora 1'932 morti, portando il totale a 7'826.
Terremoto in Turchia e Siria, ore drammatiche anche in Ticino
Il Quotidiano 07.02.2023, 20:00
"Dov'è mia madre?"
Nelle aree governative della Siria la provincia di Aleppo da sola conta più di un quarto dei morti, secondo i media statali. La città, già devastata dal conflitto, è stata colpita duramente con circa 50 edifici crollati e siti storici danneggiati, tra cui la famosa cittadella.
A Sawran (Nord), Mahmoud Brimo cade in ginocchio davanti a un cumulo di rovine, i resti della sua casa. Poco distante, una cupola grigia testimonia che lì sorgeva una moschea. "Anni di guerra non ci avevano devastato così", lamenta, prima di aggiungere: "Abbiamo perso tutto in un istante. Siamo completamente distrutti.
Su entrambi i lati del confine, le persone si stanno affannando per salvare vite umane. A Jandairis, sul versante siriano, una bambina viva è stata estratta dalle macerie di un edificio. La bambina era ancora legata dal cordone ombelicale alla madre, morta insieme a tutti gli altri membri della famiglia accanto a lei.
Ad Antakya, sul versante turco, una bambino di sette anni è stato estratto dalle rovine dopo oltre 20 ore di terrore. "Dov'è la mia mamma?", ha chiesto a un paramedico che la teneva in braccio.
Il calciatore ghanese Christian Atsu, ex Chelsea e Newcastle, che a settembre si era unito al club turco Haytayspor, è stato salvato ad Antakya, secondo quanto riferito dall'ambasciatore ghanese in Turchia.
Aiuto internazionale
Le prime squadre di soccorso straniere sono arrivate martedì. Secondo il presidente turco, che ha dichiarato lo stato di emergenza per tre mesi nelle dieci province colpite dal terremoto, 45 Paesi hanno offerto il loro aiuto.
L'Unione Europea ha mobilitato 1'185 soccorritori e 79 cani da ricerca da 19 Stati membri, tra cui Francia, Germania e Grecia. Per quanto riguarda la Siria, l'UE è in contatto con i suoi partner umanitari sul posto e sta finanziando le operazioni di aiuto. Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha promesso al presidente turco Recep Tayyip Erdogan "tutto l'aiuto necessario". Secondo la Casa Bianca, due distaccamenti statunitensi di 79 soccorritori ciascuno si stanno preparando a partire.
Martedì la Cina ha annunciato l'invio di 5,9 milioni di dollari in aiuti, tra cui soccorritori urbani, squadre mediche e attrezzature di emergenza. Anche l'Ucraina, nonostante l'invasione russa, ha annunciato l'invio di 87 soccorritori in Turchia.
In Siria, l'appello lanciato dalle autorità di Damasco è stato ascoltato soprattutto dall'alleato russo, che ha promesso squadre di soccorso "nelle prossime ore", mentre secondo l'esercito più di 300 soldati russi sono già sul posto per aiutare nei soccorsi. Anche l'ONU ha reagito, ma ha sottolineato che gli aiuti forniti andranno "a tutti i siriani in tutto il Paese".
Scattano i soccorsi internazionali
Telegiornale 07.02.2023, 13:30
Gli aiuti dalla Svizzera
Gli 80 specialisti del Soccorso svizzero sono arrivati ad Hatay, nel sud della Turchia, martedì mattina dopo il terremoto. Hanno iniziato le attività di soccorso e ricerca per cercare di salvare i sopravvissuti dalle macerie. Ci sono ancora buone possibilità di salvare le persone dalle macerie, ha dichiarato Alessio Marazza, colonnello dello Stato Maggiore dell'esercito svizzero. Una prima squadra è impegnata tra le macerie, dove si presume che le vittime siano ancora vive, ha detto. "Quando fa freddo, non ci si disidrata tanto e si vive più a lungo sotto le macerie rispetto all'estate", ha detto Marazza. Secondo lui, è possibile sopravvivere anche per tre o quattro giorni. Un totale di 29 membri dell'esercito svizzero sono impegnati in Turchia.
La Catena svizzera di salvataggio e l'associazione Redog con i suoi cani da ricerca hanno già contribuito a salvare cinque vite nella città di Hatay, devastata dal brutale terremoto che ha colpito ieri il sud della Turchia e il nord della Siria.
Gli aiuti dalla Svizzera
Telegiornale 07.02.2023, 21:00
La catena della solidarietà
Telegiornale 07.02.2023, 13:30
"Chi non ha paura? Tutti hanno paura"
Il terremoto ha colpito il valico di Bab al-Hawa, l'unico per quasi tutti gli aiuti umanitari destinati alle aree ribelli della Siria e trasportati dalla Turchia, secondo le Nazioni Unite.
La Mezzaluna Rossa siriana, che opera nelle aree governative, ha invitato l'UE a revocare le sanzioni contro Damasco e ha chiesto l'assistenza dell'Agenzia per lo sviluppo degli Stati Uniti (USAID), seguendo l'esempio del capo della diplomazia siriana Faisal Moqdad, che il giorno prima aveva detto che Damasco è pronta a "facilitare" la consegna degli aiuti internazionali.
Approfittando del caos, circa 20 presunti combattenti dello Stato Islamico (IS) sono evasi da una prigione militare a Rajo, controllata dai ribelli filo-turchi.
A Sanliurfa, in Turchia, le autorità hanno aperto dormitori per i sopravvissuti in palestre, college o moschee. Ma molti abitanti hanno preferito dormire all'aperto. "Chi non ha paura? Tutti hanno paura", dice Mustafa Koyuncu, 55 anni, stipato nell'auto di famiglia con la moglie e i cinque figli.
SEIDISERA del 07.02.2023: l'intervista a MSF, di Chiara Savi
RSI Info 07.02.2023, 18:21
Contenuto audio
L'inferno di Adana
Italo Rondinella 07.02.2023, 07:19
Scatti tra la gente di Adana