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UE: via libera a dazi sulle auto elettriche cinesi

La Commissione europea, nonostante le divisioni emerse fra gli Stati membri, può ora procedere all’applicazione della misura

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Auto elettriche cinesi: deciderà la commissione UE

Telegiornale 04.10.2024, 12:30

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Di: RSI Info 

Via libera, da parte della Commissione UE, a sovrattasse doganali sui veicoli elettrici importati dalla Cina.

La misura ha ottenuto il necessario sostegno da parte dei Paesi membri dell’Unione Europea, ha dichiarato la stessa Commissione oggi, venerdì, aggiungendo che saranno proseguiti i negoziati con Pechino per sondare una soluzione alternativa che sia pienamente compatibile con le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO).

Le tariffe entreranno in vigore il 31 ottobre, dureranno cinque anni e potranno incrementare i prezzi dei prodotti fino al 45%.

Prosegue comunque il dialogo fra il commissario UE Valdis Dombrovskis e il ministro del commercio cinese Wang Wentao, al fine di individuare una soluzione negoziata alla controversia.

La decisione annunciata stamani, tuttavia, ha fatto registrare forti divisioni. La Germania, unitamente a Ungheria, Slovenia, Slovacchia e Malta, si è espressa a sfavore. I dazi aggiuntivi sono stati invece approvati da 10 Paesi, fra i quali Italia, Francia e Polonia, mentre altri 12 si sono astenuti.

RG 12.30 del 04.10.2024 - Andrea Ostinelli in collegamento da Bruxelles con Gino Ceschina

RSI Info 04.10.2024, 13:44

Le divergenze non hanno così permesso di raggiungere la maggioranza qualificata necessaria, la quale consiste in almeno 15 Stati membri che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’Unione. Tuttavia, in assenza di un voto chiaro in un senso o nell’altro, la Commissione potrà, come già intende, applicare questi dazi compensativi.

A temere che la disputa possa sfociare in una guerra commerciale con la Cina, è segnatamente la Germania, le cui maggiori case automobilistiche, BMW, Mercedes e Volkswagen, hanno una forte presenza nel mercato mondiale.

La proposta dei dazi aggiuntivi era stata avanzata lo scorso giugno, a seguito di un’indagine su pratiche sleali imputate per questo settore alla Cina. L’obiettivo dell’UE è di ristabilire condizioni di equa concorrenza con i produttori cinesi, sui quali grava l’accusa di beneficiare di massicce sovvenzioni pubbliche.

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