"Ho appena ordinato al segretario del Tesoro (Steven Mnuchin, ndr) di aumentare in modo sostanziale le sanzioni contro l'Iran". Le parole sono del presidente statunitense Donald Trump, il media ovviamente Twitter. La prima risposta concreta agli attacchi contro gli impianti petroliferi sauditi di sabato scorso, che gli USA sospettano siano partiti dall'Iran, è quindi di natura diplomatica.
La risposta dell’Iran, che fa il paio con quella inviata in una nota diplomatica lunedì agli USA tramite l’ambasciata svizzera a Teheran, che cura gli interessi americani nel paese, non è da meno. “Monitoriamo ogni eventuale atto di violazione del nostro territorio e dei nostri interessi e daremo una risposta devastante e completa a qualsiasi attacco" ha detto il il segretario del Consiglio supremo di sicurezza nazionale di Teheran, Ali Shamkhani.
E sempre riferendosi agli attacchi contro gli impianti sauditi Shamkani ha aggiunto che “la mossa compiuta dal popolo yemenita oppresso contro l'aggressione straniera rientra nel suo legittimo e legale diritto ed è una reazione naturale alla spietatezza degli aggressori".
O’Brien al posto di Bolton
Un dossier, quello iraniano, di cui si dovrà certamente occupare Robert O’Brien. Sempre mercoledì Trump ha infatti nominato l’alto dirigente del Dipartimento di Stato come nuovo consigliere per la sicurezza nazionale al posto di John Bolton, silurato dal presidente recentemente.