La guerra tra Israele e Hamas, l’aborto, l’economia: i cinque candidati repubblicani alle elezioni presidenziali statunitensi del 2024 si sono affrontati mercoledì in un altro teso dibattito televisivo. Hanno lanciato frecciate acide a Donald Trump, che era assente alla serata.
“Chiunque passerà il prossimo anno e mezzo a cercare di evitare la prigione e i tribunali non può guidare questo partito o questo Paese”, ha detto l’ex governatore del New Jersey Chris Christie, riferendosi all’ex presidente degli Stati Uniti, che è circondato da indagini. Seguendo la stessa strategia adottata durante i primi due dibattiti, il miliardario ha scelto di snobbare questo incontro a causa, secondo lui, del suo ampio vantaggio tra i repubblicani nei sondaggi di opinione.
Sulla scia del “sì” degli elettori dell’Ohio all’inserimento del diritto all’aborto nella Costituzione dello Stato, i candidati repubblicani si sono scontrati nel dibattito sul modo migliore di procedere su questo tema politicamente esplosivo. Molti di loro hanno dato la colpa dei loro fallimenti alle urne direttamente a Donald Trump. “Sono stanco che i repubblicani perdano”, ha criticato il governatore della Florida Ron DeSantis, attualmente secondo nei sondaggi.
A differenza dei due precedenti eventi televisivi, i cinque candidati si sono soffermati a lungo su questioni di politica estera, a partire dalla guerra tra Israele e Hamas. Tutti i contendenti repubblicani hanno mostrato un sostegno incondizionato allo Stato ebraico.
“L’ultima cosa che dovremmo fare è dire a Israele cosa fare”, ha dichiarato l’ex ambasciatrice USA alle Nazioni Unite Nikki Haley, terza nei sondaggi. Tuttavia, i candidati non sono d’accordo sulla guerra in Ucraina, di cui Washington è il maggior fornitore di aiuti militari a Kiev. Alcuni di loro hanno chiesto di chiudere completamente il rubinetto a Kiev.
Trump sta intanto schiacciando la corsa repubblicana, attestandosi intorno al 58% nei sondaggi, nonostante le sue quattro incriminazioni. L’ultrasettantenne ha organizzato un “contro-programma” al dibattito repubblicano con un incontro di propaganda in una città vicino a Miami, a soli 18 chilometri dal set della NBC dove si svolgeva il programma.
Durante il suo evento, tuttavia, l’ex inquilino della Casa Bianca finito in vari guai con la giustizia non è riuscito a evitare l’ennesima “papera” in politica estera: ha infatti confuso il leader cinese Xi Jinping con quello nordcoreano Kim Jong-un.
Notiziario delle 06:00 del 09.11.2023
Notiziario 09.11.2023, 06:30