Gli Stati Uniti hanno riconosciuto il Governo di Jeanine Anez che mercoledì si è autoproclamata presidente ad interim della Bolivia, nonostante l'assenza della maggioranza dei voti richiesta dalla Costituzione (la nomina è avvenuta anche se Camera e Senato non hanno raggiunto il quorum per l'assenza dei parlamentari del partito governativo Movimento al socialismo (Mas) del presidente Evo Morales, che controlla i 2/3 delle due Camere). Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, si è congratulato con Jeanine Anez che, mercoledì sera, ha nominato i primi 11 ministri del suo Governo di transizione. "Sarà composto eminentemente di "tecnici", ha sottolineato Anez.
La reazione popolare
Jeanine Anez, però, deve fare i conti con le proteste popolari. Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza mercoledì a La Paz per chiedere le dimissioni della presidente ad interim. Formazioni indigene di "ponchos rojos" di El Alto e cittadini comuni si sono radunati nella Plaza Murillo, mentre nel palazzo presidenziale giuravano i nuovi vertici militari.
Bolivia, Añez giura come presidente
Telegiornale 13.11.2019, 21:00
"Gli Stati Uniti dietro il golpe"
Nel frattempo il presidente della Bolivia, Evo Morales, dall'esilio in Messico, dove è stato costretto a rifugiarsi dopo le minacce di morte da parte dei suoi oppositori, ha dichiarato che le sue dimissioni sono state provocate "da una cospirazione politica ed economica" ispirata dagli Stati Uniti e ha condannato via Twitter il riconoscimento del nuovo Governo di destra. Mercoledì, aveva già definito Jeanine Anez "una senatrice di destra golpista" che "si autoproclama presidente del Senato e presidente ad interim della Repubblica senza quorum legislativo, circondata da un gruppo di complici e protetta da Forze armate e polizia che reprimono il popolo".
Morales vola in Messico
Telegiornale 12.11.2019, 13:30
Cresce il numero dei morti negli scontri
Intanto le cronache registrano l'ennesima vittima negli scontri tra i sostenitori di Morales e la polizia. Lo riporta la stampa locale, che cita fonti mediche. Una 20enne è stata colpita alla testa da un proiettile a Yapacani, nel dipartimento di Santa Cruz, dove i sostenitori di Morales avevano occupato il municipio. Dall'inizio della crisi seguita alle elezioni che, alla fine di ottobre, avevano visto la vittoria di Morales, sono già state uccise 10 persone, 8 di loro colpite da proiettili.