cronistoria

Ucciso il leader di Hamas Yahya Sinwar, ecco chi era

Israele conferma la morte - L’infanzia nei campi profughi, la reclusione e lo scambio di prigionieri fino alla scalata al potere: la storia della mente dell’attacco del 7 ottobre

  • 17 ottobre, 18:47
  • 17 ottobre, 21:04
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Ucciso il capo di Hamas

SEIDISERA 17.10.2024, 18:13

  • Keystone
Di: Associated Press/RSI Info 

Il leader di Hamas Yahya Sinwar, mente dell’attacco del 7 ottobre 2023 che ha scatenato la guerra a Gaza, è stato ucciso mercoledì in un’operazione militare nel sud della Striscia di Gaza. La conferma è stata data giovedì sera dal ministro degli esteri israeliano Israel Katz e in seguito anche dall’esercito, dopo gli esami che hanno confermato l’identità del cadavere. Hamas non ha dato conferma ufficiale finora.

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Il leader di Hamas ucciso a Gaza

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“È una tappa importante nel declino di Hamas”, ha commentato il premier Benjamin Netanyahu, ma “non è ancora la fine della guerra”.

La morte di Sinwar rappresenta un momento significativo nella lunga offensiva israeliana contro il gruppo nazionalista palestinese e islamico radicale e potrebbe complicare gli sforzi per liberare gli ostaggi detenuti a Gaza, nonostante gli appelli di Netanyahu alla resa di Hamas. Il Forum delle famiglie, principale associazione che rappresenta li famigliari del centinaio di persone ancora in mano al gruppo islamico (per un terzo considerate però decedute), ritiene che il Governo debba trarre vantaggio dalla nuova situazione per assicurare il ritorno dei loro cari. L’esercito israeliano ha promesso che tutti torneranno a casa.

Commenti all’uccisione sono giunti anche da Washington: secondo il presidente Joe Biden e la vice Kamala Harris, giustizia è stata fatta e oggi Hamas non è più in grado di ripetere gli attacchi di un anno fa. Ora però, ha aggiunto Harris, “è un buon momento per porre fine alla guerra”. “Un’opportunità da cogliere”, ha confermato il consigliere alla sicurezza nazionale Jake Sullivan, riconoscendo il ruolo di intelligence che anche gli Stati Uniti hanno svolto in un anno di caccia a Sinwar.

Chi era, dunque, Yahya Sinwar? Ecco alcune cose da sapere su di lui:

Sinwar è diventato il capo di Hamas dopo l’uccisione del precedente leader, Ismail Haniyeh, in un’esplosione avvenuta in Iran a luglio e attribuita da molteplici fonti a Israele. Sinwar è nato nel 1962 in un campo profughi nella città di Khan Younis nella Striscia di Gaza. È stato uno dei primi membri di Hamas, che si è costituito nel 1987. Guidò l’ala del gruppo che si occupava di uccidere gli informatori che lavoravano per Israele.

Israele lo arrestò alla fine degli anni ‘80 e lui ammise di aver ucciso 12 presunti collaboratori, un ruolo che gli valse il soprannome di “Macellaio di Khan Younis”. Fu condannato a quattro ergastoli per reati che includevano l’uccisione di due soldati israeliani.

Sinwar organizzò scioperi in carcere per migliorare le condizioni di lavoro. Ha anche studiato l’ebraico e la società israeliana. Nel 2008 è sopravvissuto a un cancro al cervello dopo essere stato curato da medici israeliani.

Lo scambio di prigionieri avallato da Netanyahu

Sinwar è stato tra gli oltre 1’000 prigionieri palestinesi rilasciati nel 2011 dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu nell’ambito dello scambio per un soldato israeliano (Gilad Shalit) catturato da Hamas in un raid transfrontaliero. Quando Sinwar è tornato a Gaza, ha rapidamente scalato i ranghi della leadership di Hamas creandosi una reputazione di spietatezza. Si ritiene che ci sia lui dietro l’uccisione nel 2016 di un altro alto comandante di Hamas, Mahmoud Ishtewi, in una lotta di potere interna.

Sinwar è diventato capo di Hamas a Gaza, assumendo di fatto il controllo del territorio, e ha lavorato con Haniyeh per allineare il gruppo con l’Iran e i suoi alleati nella regione, rafforzando al contempo le capacità militari del gruppo.

La mente del 7 ottobre?

Si ritiene che Sinwar, insieme a Mohammed Deif, capo dell’ala armata di Hamas, abbia architettato l’attacco a sorpresa del 7 ottobre contro Israele. L’attacco ha ucciso circa 1’200 persone, per lo più civili, e ha scatenato una guerra che ha ucciso oltre 42’000 palestinesi a Gaza, secondo le autorità sanitarie locali.

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Hamas ha dichiarato di aver lanciato l’attacco come rappresaglia per il trattamento riservato da Israele ai palestinesi e per riportare la causa palestinese nell’agenda mondiale.

Il procuratore della Corte penale internazionale ha richiesto a maggio mandati di arresto per Sinwar, Deif e Haniyeh per il loro presunto ruolo nell’attacco (ma anche contro Netanyahu e il ministro della difesa israeliano Gallant per crimini contro l’umanità, ndr.)

Israele ha dichiarato di aver ucciso Deif in un attacco a luglio, mentre Hamas afferma che è ancora vivo. Sinwar si è nascosto dopo l’attacco e i negoziatori del cessate il fuoco hanno dichiarato che possono essere necessari diversi giorni per inviare e ricevere messaggi da lui.

Anche prima di diventare il massimo leader di Hamas, si riteneva che Sinwar avesse l’ultima parola su qualsiasi accordo per il rilascio degli ostaggi detenuti dal gruppo militante. A Gaza rimangono circa 100 ostaggi, un terzo dei quali si ritiene sia morto.

Non è chiaro chi sostituirà Sinwar e cosa la sua morte potrebbe significare per gli sforzi di cessate il fuoco, che si sono fermati ad agosto dopo mesi di negoziati mediati da Stati Uniti, Egitto e Qatar.

Hamas ha centinaia di migliaia di sostenitori a Gaza, nella Cisgiordania occupata da Israele e nei campi profughi palestinesi della regione. Molti dei suoi principali leader risiedono in Qatar, che ha svolto il ruolo di mediatore tra Israele e il gruppo militante.

Nel corso degli anni, Israele ha arrestato e ucciso diversi leader e comandanti militanti di Hamas, che sono stati rapidamente sostituiti dal gruppo militante. Ma non ha mai combattuto una guerra prolungata contro Israele, che afferma di aver ucciso decine di militanti di alto livello e oltre 17’000 combattenti, anche se non ha fornito prove di quest’ultima cifra.

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