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Ucraina, l'inverno che fa paura

A nove mesi dall'inizio della guerra, il paese si prepara ad affrontare un lungo periodo di freddo; 17 milioni di persone in difficoltà

  • 23 novembre 2022, 06:45
  • 20 novembre, 14:24
OMS: "Il freddo può uccidere"

OMS: "Il freddo può uccidere"

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Di: Stefano Grazioli 

La guerra in Ucraina è arrivata al nono mese e l’inverno è alle porte. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha lanciato l’allarme per la situazione umanitaria. Già in passato il presidente ucraino Zelensky aveva annunciato che il paese deve prepararsi ad affrontare l’inverno più difficile della sua storia, iniziata dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991. La strategia militare russa che colpisce sistematicamente le infrastrutture energetiche ovunque, sia nei territori del conflitto, a Est e a Sud, che nelle altre regioni non direttamente interessate, sta avendo riflessi sulle condizioni di tutta la popolazione che in questi mesi ha dovuto già pagare un prezzo enorme a causa dell’invasione russa cominciata lo scorso 24 febbraio. Secondo i numeri ufficiali dell’ONU i morti civili a metà novembre sono stati 6’557 e i feriti 10’074, ma quelli reali sono maggiori.

Profughi e rifugiati interni

Nel paese ci sono secondo le Nazioni Unite oltre 17 milioni di persone bisognose di aiuto. Il conflitto ha creato un’ondata migratoria verso l’estero, con circa 7 milioni di ucraini che hanno lasciato la loro terra (oltre 2 milioni verso la Russia) e altrettanti che hanno dovuto abbandonare le loro case nei territori dove si combatte e hanno trovato rifugio comunque all’interno del paese. Il ministero dell’Economia a Kiev ha contato 5 milioni di cittadini che hanno perso il lavoro in un contesto dove circa 13 milioni sono sostanzialmente bloccati in zone che a causa della guerra non possono lasciare. Già prima del 24 febbraio, Kiev aveva registrato quasi 1,5 milioni di persone che dopo l’avvio del conflitto nel Donbass e l’annessione della Crimea nel 2014 avevano lasciato i territori occupati dai russi.

Il problema energetico

I bombardamenti russi alle infrastrutture energetiche mirano a mettere in difficoltà la leadership a Kiev, tentando di costringerla a negoziati, e sottopongono la popolazione a enormi difficoltà. I primi attacchi in grande stile a ottobre avevano messo fuori uso circa un terzo delle infrastrutture; da allora la situazione è peggiorata, con milioni di cittadini senza corrente elettrica in tutto il paese. Gli operatori energetici hanno ordinato blackout programmati per evitare sovraccarichi e collassi di sistema. Particolarmente complicata è la situazione per l’approvvigionamento di acqua calda, dovuta ai sistemi di riscaldamento centralizzati tipici dell’era sovietica. L’occupazione da parte russa della centrale atomica di Zaporizhia, che prima della guerra copriva circa un quinto dell’intero fabbisogno energetico del paese ed ora non produce energia, è un problema aggiunto per le regioni del Sud, sia quelle ucraine che quelle annesse dalla Russia alla fine di settembre.

Sistema sanitario sotto pressione

Guerra e mancanza di energia aggravano i problemi per il sistema sanitario del paese. Secondo il ministro della salute di Kiev Olexy Yeremenko a fine ottobre si contavano 1’077 strutture sanitarie danneggiate e 144 ospedali completamente distrutti. L’Organizzazione mondiale per la sanità ha registrato 703 attacchi nei nove mesi di guerra e ha parlato di violazioni del diritto umanitario internazionale e delle regole di guerra. Hans Kluge, direttore per l’Europa dell’OMS, ha affermato che con 10 milioni di cittadini a tutt’oggi senza corrente elettrica “questa guerra deve finire, prima che il sistema sanitario e la salute della nazione ucraina siano ulteriormente compromessi”. D’inverno in Ucraina le temperature rimangono anche per lunghi periodi anche a 20 gradi sottozero e ha sottolineato come il conflitto abbia avuto un impatto negativo sia all’accesso all’assistenza sanitaria che alle linee di approvvigionamento per gli aiuti umanitari. Critica è anche la situazione anche per quel riguarda il Covid e i disturbi mentali di cui soffrono sempre più sia adulti che bambini.

Le difficoltà economiche

Secondo un sondaggio di un paio di mesi fa oltre il 72 % degli ucraini ritiene che riuscirà a cavarsela senza l’aiuto dello Stato; quasi il 19% pensa invece che senza non sarà in grado di sopravvivere. Il 38% ha poche o nessuna speranza che la situazione migliorerà, il 54% invece confida nel miglioramento. Il paese dipende in realtà dagli aiuti economici della comunità internazionale, soprattutto Fondo monetario, Stati Uniti e Unione Europea; senza la moratoria sul debito decisa in estate dai creditori occidentali, l’Ucraina sarebbe già in bancarotta. Nonostante gli sforzi fatti per il sostegno a tutto campo sino ad ora, i prossimi mesi saranno per la popolazione ucraina i più terribili, perché come ha detto il diretto dell’OMS Kluge "il freddo può uccidere".

02:12

Il reportage da Kherson

Telegiornale 21.11.2022, 21:00

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