In un’Ucraina che vive la sua settima domenica di guerra scatenata dall’invasione russa, oltre alle bombe e alle devastazioni restano ancora concreti gli effetti della mobilitazione straordinaria promossa tramite i social network “Stand up for Ukraine” che si è svolta ieri, sabato, e che ha raccolto il sostegno di Governi, aziende e artisti da tutto il mondo, dal boss Bruce Springsteen, a Madonna, ai Maneskin. La campagna ha raccolto 9,1 miliardi di euro, l’equivalente di quasi dieci miliardi di franchi, a sostegno di Kiev e avanzato una promessa, ovvero "quando le bombe avranno smesso di cadere, aiuteremo il popolo ucraino a ricostruire il suo Paese".
L’evento finale a Varsavia ha visto presenti la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il presidente polacco Andrzej Duda e, da remoto, il premier canadese Justin Trudeau, uno dei fautori dell’iniziativa. Le risorse finora raccolte serviranno all’assistenza degli sfollati interni e dei rifugiati e arriveranno attraverso il Governo ucraino e le agenzie dell’ONU.
Johnson a Kiev assicura: "Alleanza militare anche in futuro"
Sempre sabato, a sorpresa, a Kiev è arrivato il primo ministro britannico Boris Johnson, il quale ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, al cui Paese ha portato concretamente nuovi sistemi antiaerei Starstreak, missili anti-nave, razzi anticarro e centoventi veicoli blindati. Primo leader del G7 a raggiungere Kiev dopo l’aggressione di Mosca dal 24 febbraio, l’ex sindaco di Londra ha promesso di rimanere accanto all'Ucraina contro quella che ha definito "la barbarie russa" e conferma la volontà dell'Occidente di continuare a sostenere lo sforzo bellico ucraino.
Boris Johnson e Volodymyr Zelensky camminano per Kiev sabato, in serata
Zelensky ha invitato "altri Paesi" a "seguire l'esempio" del Regno Unito nel fornire armi efficaci come quelle che finora hanno consentito alle forze ucraine di impedire la conquista di gran parte del Paese. Londra è stata tra i principali fornitori di queste armi, come i micidiali razzi anticarro Javelin e NLAW, sistemi antiaerei e i cosiddetti 'droni suicidi'.
Dal canto suo prima di lasciare l’Ucraina Johnson ha confermato che Londra continuerà "a fornire sostegno per far sì che l'Ucraina non sia mai più invasa", facendo capire dunque che l'alleanza militare è destinata a proseguire anche dopo la fine delle ostilità in corso.
Mosca riposiziona i suoi soldati e deporta altri civili ucraini
Sul campo l’esercito di Mosca sta cercando di sfondare le difese ucraine nell'area di Izyum, a sud-est di Kharkiv, nell'est dell'Ucraina, riposizionando unità aggiuntive nell'area e tentando di stabilire il pieno controllo di Mariupol. Lo sostiene lo Stato Maggiore ucraino domenica, precisando che pure prosegue da parte russa "il blocco parziale della città di Kharkiv", con pesanti bombardamenti. E sempre nei pressi di Kharkiv, immagini satellitari che risalgono a venerdì 8 dall'azienda indipendente Maxar Technologies mostrano un altro convoglio russo lungo oltre dieci chilometri in movimento. Vi figurano "veicoli armati, camion con rimorchi di artiglieria e attrezzatura di supporto", spiega Maxar.
Il convoglio di mezzi militari russi lungo chilometri che si sposta non lontano da Kharkiv
I vertici di Kiev intanto sottolineano che continuano le deportazioni di civili verso la Russia. Nella regione di Luhansk "si rafforzano" le misure di "mobilitazione forzata della popolazione nei territori temporaneamente occupati". Ma i soldati mandati da Vladimir Putin devono comunque fare i conti con "problemi con la fornitura di farmaci e materiale medico", oltre alla "mancanza di personale medico qualificato", per far fronte "al crescente numero di soldati feriti", precisa lo Stato Maggiore ucraino.
Nonostante gli impedimenti provocati dalle forze di Mosca, anche sabato migliaia di persone sono riuscite a fuggire dai territori occupati. Attraverso i corridoi umanitari i civili evacuati sono stati 4'532, come dichiara la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk. Da Mariupol e da Berdyansk sono partite 3'425 persone dirette verso Zaporyzhia e hanno potuto muoversi gli autobus con a bordo 589 residenti che erano stati bloccati dai militari russi a Melitopol per due giorni.
La NATO avrà una presenza militare permanente ai confini
La NATO sta lavorando a piani per schierare una presenza militare permanente ai propri confini per contrastare una futura aggressione della Russia. Lo riporta il Daily Telegraph, citando il segretario generale dell'Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg. La NATO si trova "in mezzo a una trasformazione fondamentale" che riflette "le conseguenze a lungo termine" delle azioni del presidente russo Vladimir Putin, sottolinea Stoltenberg. E il dirigente dell’Alleanza atlantica ha poi precisato che "quella che abbiamo di fronte ora è una nuova realtà, una nuova normalità per la sicurezza europea".