"L'inizio della guerra mi ha scioccata, giustamente, ma ancora più scioccante per me è aver visto quante persone sostengono la guerra, o sono indifferenti". Irina Alebastrova, professoressa di diritto costituzionale, ha lasciato Mosca dopo le minacce ricevute per le sue posizioni antigovernative; dalla Russia ora cerca rifugio in Ticino. Intanto continua a insegnare tramite un'università online, fondata insieme ad altri professori della diaspora. Ha raccontato alla RSI come e cosa vuol dire essere in disaccordo con il Cremlino.
"Era veramente pericoloso per me stare in Russia, nei primi giorni di guerra ho avuto la polizia in casa a mezzanotte, che mi ha minacciato per le mie manifestazioni". Irina racconta che i poliziotti l'hanno minacciata più volte, fino a farle firmare un documento di avvertimento: partecipa di nuovo a una manifestazione e ti arrestiamo.
Un colpo che si somma a un altro, avvenuto due anni fa, quando da professoressa di un'università statale si era espressa contro la modifica della Costituzione, quella che ha permesso a Putin di rimanere al potere a tempo indeterminato. "Con questo cambiamento sono stati spazzati via i pochi principi liberali e democratici che la nostra Costituzione aveva acquisito nell'epoca post-sovietica".
Irina non è sola, fa parte di una minoranza che si oppone al totalitarismo e alla guerra. come lei altri professori licenziati e in esilio hanno fondato l'università libera di Mosca a Riga, in Lettonia. Irina vi insegna a distanza. "Siamo in contatto tra colleghi che ora vivono in Europa, e abbiamo chat dove discutiamo tutti i giorni della situazione. Stiamo cercando anche di discutere con i nostri studenti, senza imporre la nostra posizione e senza metterli in pericolo, perché la maggior parte di loro vive ancora in Russia".
Opporsi, in Russia, è più rischioso che mai. "Per esempio sono stati annessi quattro Oblast dell'Ucraina e oggi parlare dell'aspetto illegale di questo cambiamento è già un reato penale".
Eppure ora, all'annuncio di mobilitazione, la gente è scesa in piazza facciamo notare. Ma secondo la professoressa, il sostegno a questa guerra è ancora grande e dubita che un cambiamento possa venire dal basso, vuoi per paura, vuoi per indifferenza. Allora...nulla cambierà? "Penso che nel nostro caso... non condivideranno le sue idee, la sua politica". Le idee di Putin, quelle che tengono Irina lontana dalla patria.
SEIDISERA del 05.10.2022 : Intervista a Irina Alebastrova, professoressa russa in Ticino
SEIDISERA 05.10.2022, 20:29
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