"Sarà messo tutto sul tavolo, nulla finirà sotto il tappeto". Ha voluto usare una metafora il presidente del consiglio di sorveglianza di Volkswagen (VW) che in una conferenza stampa a Berlino ha preso nuovamente posizione sullo scandalo che ha travolto la casa automobilistica. "Le analisi dell’accaduto", ha sottolineato, "saranno complete e le indagini saranno condotte in modo indipendente". I risultati dovrebbero essere resi noti il 21 aprile 2016.
Hans-Dieter Poetsch riferendosi alle manipolazioni sui valori di CO2, che riguarderebbero 36'000 auto e non 800'000 come annunciato in un primo momento, ha detto che i responsabili dovranno rispondere davanti alla giustizia. Non è stato in grado di fornire nomi (vi potrebbero essere anche top manager), ma ha puntualizzato che sono stati tre i fattori che hanno portato al cosiddetto dieselgate: "Errori e omissioni di singoli", "debolezze in alcuni processi" e "la tolleranza" da parte dell'azienda "di violazioni delle leggi".
ATS/AlesS