Gli appuntamenti romani del presidente ucraino Volodymyr Zelensky sono terminati sabato sera con una sorta di conferenza sulla televisione di Stato italiana, alla presenza dei direttori di telegiornali e quotidiani nazionali della vicina Penisola.
Dopo aver incontrato sabato il presidente italiano Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni e Papa Francesco in appuntamenti separati, Zelensky ha infatti raggiunto il Vittoriano per discutere con otto giornalisti del futuro del suo paese, legato a quello del continente europeo, del ruolo di possibili mediatori, della possibile e definitiva controffensiva, ma non ha menzionato particolari a riguardo.
Il dibattito con i giornalisti italiani
"Putin è isolato al Cremlino e con la sua guerra di aggressione ha isolato la Russia nel mondo", ha detto il presidente ucraino durante la puntata speciale di Porta a Porta. I russi mandati al fronte in Ucraina "non sono motivati", Mosca è dovuta ricorrere ai coscritti, agli "eserciti privati", prosegue, ai reclutati nelle carceri. E "noi ogni giorno li respingiamo". "I passi importanti saranno fatti a breve", spiega rispondendo ad una domanda sui tempi e gli obiettivi della controffensiva ucraina. Il leader ucraino non si è sbilanciato ulteriormente. "Non aiuterebbe l'Ucraina", ha chiarito, assicurando soltanto che "ci stiamo preparando con grande impegno e faremo passi importanti. Siamo molto motivati. Non posso rispondere" sui tempi e i modi, "ma vedrete i risultati. Noi crediamo nella vittoria". Sull'estensione del conflitto ha esortato a riflettere sul fatto che "se l'Ucraina cade, il passo successivo è la Moldavia e poi i Paesi baltici. Putin - ha esordito- arriva lì, forse non Italia, ma i Paesi baltici sono membri della NATO e voi dovrete mandare lì in guerra i vostri figli".
Il ruolo di Papa Francesco
Rispetto alla possibilità del Pontefice di fare da mediatore con Mosca, il leader ucraino ha usato parole chiare. "Con tutto il rispetto per Sua Santità, noi non abbiamo bisogno di mediatori, noi abbiamo bisogno di una pace giusta", ha riferito. "Noi invitiamo il Papa, come altri leader, per lavorare ad una pace giusta ma prima dobbiamo fare tutto il resto", ha aggiunto, sottolineando che non ha senso tentare di coinvolgere ora la Russia in un dialogo. "Non si può fare una mediazione con Putin, nessun Paese al mondo lo può fare".
Rassicurazioni su armi e nucleare
"Credo che Putin non userà le armi nucleari. Nessuno può sapere che cosa passa per la testa del presidente russo, ma non dobbiamo avere paura", ha poi spiegato ai giornalisti che chiedevano se questa per Mosca è un'opzione credibile. "Putin ha tanta voglia di vivere, ha chiosato, e cercherà di fare di tutto per vivere". Sulla fornitura di armi a Mosca, lo stesso Zelensky ha ribadito di aver ottenuto rassicurazioni anche da Pechino. "Ho parlato con il leader cinese, abbiamo discusso questioni importanti, ho detto che contiamo che Pechino non fornisca armi a Mosca. Xi ha risposto che non daranno le armi e non sosterranno la Russia". Al contrario, riferendosi ad Italia e Francia, ha ringraziato i rispettivi governi per il governo per la fornitura del sistema di difesa aerea Samp-T.
Zelensky a Roma
Telegiornale 13.05.2023, 12:30