Il presidente ucraino Volodomyr Zelensky, in visita a Washington, ha presentato al suo omologo USA, Joe Biden e alla sua vice (nonché candidata alla sua successione) Kamala Harris, in due incontri separati, il suo piano per la vittoria. Secondo alti funzionari americani, però, la Casa Bianca non ne è rimasta particolarmente colpita, giudicando la strategia priva di una visione globale. “Viene vista, in sostanza, come la richiesta di nuove armi e di eliminare le restrizioni sui missili a lungo raggio impacchettata in modo diverso”, ha riferito una fonte dell’amministrazione al “Wall Street Journal”.
Zelensky ha avuto anche incontri con un gruppo bipartisan di senatori ma, rispetto alle visite precedenti, la tappa a Capitol Hill è stata molto sottotono e turbata da una serie di attacchi all’Ucraina da parte di figure di primo piano dei repubblicani, tra cui Donald Trump. Il tycoon, che il presidente ucraino incontrerà venerdì in vista di un possibile cambio della guardia alla Casa Bianca, lo ha accusato di essere il “il più grande venditore al mondo”, praticamente un piazzista, e di “aver rifiutato un accordo” per mettere fine alla guerra. Mentre lo speaker della Camera Mike Johnson gli ha chiesto di cacciare l’ambasciatrice ucraina negli Stati Uniti, Oksana Markarova, per aver organizzato la sua visita a una fabbrica di munizioni a Scranton, la città di Biden in Pennsylvania, accompagnato da un gruppo di democratici. Una mossa che da alcuni repubblicani è stata bollata come “interferenza elettorale” e sulla quale il comitato di sorveglianza della Camera, guidato dal Grand Old Party, ha aperto un’indagine.
In compenso il leader ucraino ha ottenuto le bombe plananti a lungo raggio Joint Standoff Weapon (JSOW) con una gittata di 110 chilometri, che possono essere lanciate dai caccia a una distanza di sicurezza dalle linee nemiche e compatibili con diversi jet, tra cui gli F-16, di cui gli Stati Uniti e gli alleati stanno trasferendo alla Ucraina circa un centinaio di esemplari. Zelensky, però, non è riuscito a sbloccare, per il momento, il divieto all’uso di armi americane in profondità sul territorio russo. Un via libera che probabilmente non arriverà a breve, dopo la mossa aggressiva del Cremlino, che ha deciso di aggiornare la sua dottrina nucleare per “inviare un messaggio ai paesi ostili”, America in primis.
“Aiutare l’Ucraina è stata una nostra priorità, per questo oggi aumentiamo l’assistenza, per aiutare Kiev a vincere questa guerra”, ha dichiarato Biden annunciando il nuovo maxi-pacchetto da 8 miliardi che, tra gli altri equipaggiamenti, comprende un’altra batteria di difesa aerea e nuovi missili Patriot; munizioni e supporto per gli Himars, veicoli blindati, mine anti-imboscata (MRAP), missili Javelin, missili Tow e razzi AT-4 (anti-tank).
Biden ha inoltre dato mandato al Pentagono di ampliare il programma di training per i piloti ucraini sugli F-16 in modo da addestrarne altri 18 il prossimo anno.
Il commander-in-chief ha anche convocato una riunione a livello di leader in Germania ad ottobre del Gruppo di contatto per coordinare gli sforzi degli oltre 50 Paesi che sostengono l’Ucraina ed assicurarsi che se dopo il voto di novembre la linea americana verso Kiev dovesse cambiare, Zelensky possa continuare a godere di un ampio e solido sostegno internazionale.
Il leader ucraino ha ringraziato il presidente e il Congresso per l’ennesimo consistente aiuto assicurando che le sue forze lo utilizzeranno “nel modo più efficiente e trasparente possibile per raggiungere il nostro obiettivo comune: la vittoria dell’Ucraina, una pace giusta e duratura e la sicurezza transatlantica”.
Quale sarà il piano per la vittoria in Ucraina?
Telegiornale 26.09.2024, 12:30