Gli ultimi tre giorni di gennaio sono, secondo la tradizione popolare, i “Giorni della Merla” e sarebbero i più freddi dell’anno. Ma cosa c’entra la merla? Se consideriamo un’area geografica che include la Svizzera a sud delle Alpi e la Pianura Padana, con le sue valli afferenti, l’origine di questa credenza affonda le radici nelle leggende che parlano, a seconda delle varianti, di una merla solitaria o in famiglia che per fare dispetto all’inverno o per sfuggire alle sue ire e/o alle rigide temperature, si nasconde in un rifugio, identificato sovente con l’immagine di un accogliente, tiepido e fumante comignolo. La conseguenza per il passeriforme è facilmente immaginabile, dopo essersi riparato nell’improvvisato nascondiglio, passato il periodo di fine gennaio, ritrova i cieli completamente annerito dalla fuliggine. Non solo, in barba a tutte le nozioni di genetica, da quel giorno tutti i merli nacquero e continuano a nascere color della pece.
Le leggende della merla
Meglio Cardi che Mais (Rete tre) - con Christian Benasconi e Rosy Nervi 29.01.2025, 09:00
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Generalmente i giorni della merla sono gli ultimi tre di gennaio. In alcune regioni però si tende ad aggiungere i primi due di febbraio, formando una cinquina che nell’immaginario creato dalle credenze popolari costituirebbe il periodo più freddo dell’anno, appunto. Ma non è così. MeteoSvizzera nel suo suo blog chiarisce un paio di aspetti importanti riguardo le credenze legate ai giorni della merla. Innanzitutto, è difficile poter delineare le caratteristiche climatiche di un periodo così breve, di pochi giorni. In sostanza, basta un colpo di favonio qua e là, dentro o fuori, dai giorni della merla per invalidare il loro potenziale predittivo sul lungo periodo.
“Bandì Gianée” e i giorni della merla dagli archivi RSI
Il Quotidiano - Lidia De Bernardi 31.01.2003, 19:00
Un secondo elemento, sempre messo in evidenza da MeteoSvizzera, va ad affossare definitivamente il mito della merla e dei suoi giorni più freddi. Sintetizzando, grazie alla registrazione delle temperature, dall’inizio delle misurazioni ad oggi, nelle località di Lugano e Locarno Monti si può desumere che il periodo più freddo dell’anno coincida con un lasso di tempo compreso fra la fine di dicembre e la metà di gennaio. In realtà, alla fine di gennaio, in corrispondenza dei giorni della merla, di norma, le temperature sono già in risalita. Anche se non c’entra con l’affidabilità predittiva della merla, i dati di MeteoSvizzera confermano che anche questo particolare periodo subisce gli effetti dei mutamenti globali in atto. Infatti, le temperature medie trentennali degli ultimi tre giorni di gennaio, misurate in alcune stazioni della Svizzera italiana, continuano a crescere.
Certo è che i fan della merla sono astuti, e hanno fatto bene a scegliere un periodo breve per basare le proprie predizioni. Infatti, ciò aumenta la variabilità del dato di anno in anno. Questo vuol dire che ogni tanto potranno trovare conferma delle loro convinzioni.
Ma che ne è del merlo, quello vero, Tordus merula, il passeriforme della famiglia dei tordi?
La Stazione ornitologica svizzera ci rassicura sul suo stato. Le coppie nidificanti in Svizzera sono 500-700’000 e occupa stabilmente le pianure e le colline di tutto il Paese. È interessante annotare come questa specie nell’ultimo secolo si sia avvicinata alle abitazioni dell’uomo, diventando una delle specie più facili da osservare e diffuso. Ogni tanto però se ne sta nascosto negli arbusti celandosi al nostro sguardo e sbuca sulle cime degli alberi solo per diffondere il suo canto melodioso. E in barba alla leggenda dei giorni della merla, il merlo proprio in questi giorni canta annunciando l’aumento delle temperature e l’incombente arrivo della primavera.