Approfondimento

Il riccio sempre più a rischio in Svizzera

I nemici sono cambiamenti climatici, perdita di biodiversità, pesticidi e urbanizzazione - Un aiuto? Tenere i giardini allo stato naturale e creare vie di fuga alte 12 centimetri nelle recinzioni

  • 12 dicembre 2023, 11:13
  • 12 dicembre 2023, 13:13
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Biodiversità: ricci in pericolo

Telegiornale 11.12.2023, 12:30

Di: TG/RSI Info 

Non solo le specie vegetali, anche quelle animali sono sempre più a rischio a causa del cambiamento climatico, anche in Svizzera, dove - nonostante la bellezza dei paesaggi - la biodiversità, da anni, è in costante declino, a fronte di una crescita dell’urbanizzazione. Uno degli esemplari colpiti è il riccio, una specie comune alle nostre latitudini, ma che, negli ultimi 25 anni è diminuita drasticamente nella Confederazione, tanto da farla inserire dal WWF nell’elenco degli animali particolarmente a rischio sul suolo elvetico (insieme a lepre europea e gallo cedrone). Nella città di Zurigo, ad esempio, i ricci sono diminuiti da 1’500 a 900, con un calo del 40%.

Le aree abitate non sono ideali per piccoli animali come i ricci. E Pro Natura sottolinea che, a causa delle monoculture, il riccio ora vive spesso in ambienti urbani, ad esempio nei giardini, per questo è importante creare accessi (piccole aperture alte 12 centimetri), che gli permettano di attraversare muri e recinzioni, e al tempo stesso coprire i punti pericolosi per gli animali (scale delle cantine, pozzi luce e serbatoi per l’acqua piovana).

La vita di questi micro-mammiferi si è fatta sempre più difficile e la loro popolazione da anni è in declino. In Collaborazione con Pro Natura, l’Associazione Amici del riccio, si occupa degli animali in difficoltà. “Snoopy è un riccio che è stato trovato poche settimane fa a Mendrisio. È sotto peso, e non sarebbe stato in grado di superare l’inverno, andare in letargo e svegliarsi la prossima primavera e quindi è stato portato al nostro centro, dove trascorrerà tutto l’inverno. In primavera verrà nuovamente rilasciato in natura”, spiega Nicole Santi, biologa.

Il riccio è una specie, considerata prioritaria a livello regionale e la sua conservazione fa parte della strategia per garantire la biodiversità sul nostro territorio. Una biodiversità sempre meno ricca.

Quasi la metà dei circa 230 tipi di ambienti naturali presenti in Svizzera è minacciata. Nella maggior parte di essi la qualità ecologica è in costante deterioramento e un terzo delle specie è in declino. Pro Natura sottolinea, in particolare, che il 60% degli insetti e il 40% degli uccelli nidificanti sono in pericolo o potenzialmente in pericolo, mentre il 95% di prati e pascoli secchi è scomparso (dal 1900).

“La biodiversità è veramente la base della vita dell’essere umano. Lo si dice spesso, è diventato anche uno slogan, ma questo vuol dire che effettivamente dobbiamo riflettere su quello che una biodiversità sana può dare all’essere umano. Dobbiamo immaginare che la biodiversità sia come un mosaico, composto da tantissimi tasselli. Se ne manca uno, l’immagine si può comunque intuire, ma se ne mancano troppi non si vedrà più il risultato finale. Non si vedrà più l’immagine complessiva. E quindi, di fatto, servono tutti gli elementi, per far sì che il sistema stia in piedi, funzioni, sia in equilibrio”, dice Veronica Panizza, portavoce ProNatura.

L’uso massiccio di pesticidi e una vegetazione sempre più monotona riducono la presenza di cibo, le strade limitano gli spostamenti degli animali. “Magari esistono degli ambienti che sono molto favorevoli al riccio, ma non sono ben interconnessi tra loro. E quindi i ricci si trovano confinati in spazi piccoli, senza la possibilità effettivamente di spostarsi da un ambiente idoneo all’altro. Tutti questi elementi non contribuiscono alla biodiversità, nel senso che omogeneizzare, banalizzare l’ambiente sta alla base della distruzione della biodiversità”, sottolinea Nicole Santi.

Un problema, perché la biodiversità è uno dei fattori chiave per affrontare i cambiamenti climatici. “È fondamentale, perché ogni specie è come un elemento di un mosaico. Ogni specie è una parte dell’equilibrio generale. Per un momento il sistema troverà un altro modo di riequilibrarsi e funzionare, su altri principi, con altre strategie, ma se si tolgono troppi elementi, quindi se cadono troppe specie, alla fine il sistema si inceppa e poi non funziona più”, spiega Veronica Panizza.

Il Living Planet Report (LPR)

Lo studio Living Planet Report (pubblicato dal WWF con cadenza biennale) mostra i cambiamenti nella biodiversità globale e contiene il il Living Planet Index (LPI), che registra lo stato e l’andamento della biodiversità in tutto il mondo (quest’ultimo, nel 2022, mostra un declino medio del 69% nelle popolazioni di vertebrati. L’Europa figura tra le regioni la cui biodiversità risulta essere meno intatta) .

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