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Brexit-Svizzera: nessuna illusione

L’uscita del Regno Unito dall’UE non significherà avere un rapporto privilegiato con Londra. Forse il contrario

  • 8 giugno 2017, 08:52
  • Oggi, 05:26
Benefici o svantaggi, per la Svizzera, con la Brexit? Proviamo a dare una riposta

Benefici o svantaggi, per la Svizzera, con la Brexit? Proviamo a dare una riposta

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I cittadini del Regno Unito si recano oggi alle urne. I risultati arriveranno in tarda serata. Nell'attesa cerchiamo di capire come saranno i rapporti della Svizzera con la Gran Bretagna a Brexit conclusa.

Londra è la prima piazza finanziaria a livello mondiale. Zurigo è l’undicesima, ma soprattutto è la seconda in Europa. Lo dice il Global Financial Centers Index. Prima e seconda. E tra qualche tempo le due principali piazze europee saranno accomunate dal fatto di essere entrambe extracomunitarie, quando la Brexit sarà effettiva.

Si svolgono oggi le elezioni legislative nel Regno Unito. A quasi un anno di distanza dalla Brexit: il 23 giugno del 2016, il 52% dei votanti si pronunciò per l'uscita dall'UE

Si svolgono oggi le elezioni legislative nel Regno Unito. A quasi un anno di distanza dalla Brexit: il 23 giugno del 2016, il 52% dei votanti si pronunciò per l'uscita dall'UE

  • keystone

In Svizzera, da più parti, si sono levati cori di giubilo dopo il voto nel Regno Unito dello scorso 23 giugno che aveva sancito la rottura con l’UE. Si pensava, e si pensa ancora, che Londra possa essere un alleato quando si tratta di parlare con Bruxelles.

Forse è vero. Di sicuro da Londra guardano con attenzione a cosa succede in Svizzera, come sottolinea Haig Simonian, ex inviato del Financial Times dalla Svizzera.

La Svizzera è un paese nel centro dell’Europa che da anni non ha rapporti facili con Bruxelles. E da Londra qualcuno crede che ci sia qualche cosa da imparare”.

Haig Simonian, già inviato dalla Svizzera per il Financial Times

Haig Simonian, già inviato dalla Svizzera per il Financial Times

  • srf

C’è da attendersi quindi un rapporto privilegiato? No, Simonian è scettico. Secondo lui le similitudini sono solo superficiali. Il fattore commerciale sarà molto importante.

La City di Londra, centro nevralgico a livello mondiale del mercato dei capitali

La City di Londra, centro nevralgico a livello mondiale del mercato dei capitali

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Vi sono sicuramente delle peculiarità che rendono Londra e Zurigo forti nei rispettivi settori. La gestione patrimoniale è un’attività radicata storicamente in Svizzera. Difficilmente Londra potrà essere concorrente. D’altra parte Londra è un centro mondiale per il mercato dei capitali, e qui Zurigo non ha molte carte da giocare.

Haig Simonian: "La concorrenza commerciale soprattutto nel settore finanziario sarà più importante di un'amicizia"

Bisogna tener conto di un fatto. Entrambe le piazze non hanno l’euro come moneta. Attualmente a Londra si trattano molte operazioni in euro, e quando il Regno Unito sarà fuori dall’UE, da Bruxelles hanno già fatto sapere che difficilmente permetteranno che queste operazioni rimangano Oltremanica. Il motivo è semplice: non si vuole che miliardi e miliardi di euro vengano trattati in un paese che non sarà più regolato dalle norme europee.

Paradeplatz a Zurigo, il cuore della piazza finanziaria svizzera

Paradeplatz a Zurigo, il cuore della piazza finanziaria svizzera

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Ne potrebbe approfittare Zurigo? Perché no. La Svizzera si sta dotando di nuove
leggi in materia di servizi finanziari. Leggi compatibili con il diritto europeo che porrebbero la Svizzera in una posizione favorevole per attrarre eventuali tipologie di servizi in fuga da Londra. Ma queste sono solo ipotesi.

Quello che è certo è che la City ha un peso specifico di gran lunga superiore a Zurigo. La sua forza deriva dalla particolarità del mercato, molto diversificato, e dalle regolamentazioni che da secoli la lasciano libera di gestirsi sotto molti punti di vista, con la tolleranza del governo centrale. Senza dimenticare che tutte le maggiori istituzioni finanziarie hanno una sede a Londra.

Philip Booth è a capo dell'Institute of Economic Affairs di Londra

Philip Booth è a capo dell'Institute of Economic Affairs di Londra

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Non esiste nulla di comparabile alla City nell’Unione Europea” dice
Philip Booth direttore dell’ Institute of Economics Affairs di Londra “
il suo mercato non è l’Europa, ma il mondo. Inoltre ha una grande capacità di adattarsi ai cambiamenti. Rispetto alla Svizzera ci sono molte più attività”.

Amicizia no, ma un'alleanza allargata

Cosa attenderci dunque? Una Londra che schiaccerà le altre piazze, libera dalle briglie dell’Unione Europea, che fino ad oggi hanno frenato gli appetiti della City?

Il pericolo esiste. Ecco dunque che l’Associazione Svizzera dei Banchieri ha formulato una proposta, ovvero formare un’alleanza a quattro tra Londra, Svizzera, Hong Kong e Singapore, la cosiddetta "Alleanza F4".

La vera battaglia: il fisco

Oltre al mondo bancario e finanziario, con la Brexit il Regno Unito giocherà un’altra carta che potrebbe mettere in difficoltà la Svizzera.

Secondo Peter Steimle, fiscalista e presidente della Camera di commercio Svizzera-Regno Unito sezione Ticino, i grattacapi, in termini di concorrenza, potrebbero arrivare dal punto di vista fiscale.

Peter Steimle presiede la sezione Ticino della Camera di commercio Svizzera-Regno Unito

Peter Steimle presiede la sezione Ticino della Camera di commercio Svizzera-Regno Unito

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Se da una parte la Confederazione sta portando avanti un discorso di armonizzazione con gli standard internazionali, con la prevista soppressione di talune forme societarie che permettono alle aziende di ottimizzare la pressione fiscale, dall’altra il Regno Unito ha già annunciato drastici tagli alle imposte per le imprese. E qui si giocheranno molte sfide.

Peter Steimle: "Il Regno Unito sarà autonomo su come organizzare la propria imposizione"

Dunque non vi è nessun vantaggio per la Svizzera dall’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea? Peter Steimle ritiene che ci sarà un elemento del quale si dovrà tener conto, ovvero la dimensione “transatlantica” del Regno Unito. Cosa vuol dire? Significa che la Svizzera, stringendo accordi con Londra, potrebbe approfittare del fatto che ancora oggi le isole britanniche sono la testa di ponte statunitense in Europa. Ma non solo. “Il Regno Unito fa parte dei 53 paesi del Commonwealth, un mercato di due miliardi di persone, estremamente aperto” sottolinea ancora Steimle.

Come dire, se non puoi batterli, unisciti a loro. Un’altra sfida per la diplomazia elvetica.

Marzio Minoli

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