Il 31 marzo, due giorni dopo l'annunciata attivazione formale della procedura di abbandono dell’UE da parte del Regno Unito, il consigliere federale Johann Schneider-Ammann, secondo quanto riferito da RTS, incontrerà il segretario di Stato britannico per il commercio internazionale Liam Fox. Obiettivo dei colloqui: discutere la possibilità di un accordo di libero scambio tra Berna e Londra favorevole ad entrambi i paesi che, nel giro di alcuni anni, si troveranno nella stessa situazione. Il Consiglio federale si sta muovendo con urgenza sulla questione e, conferma il ministro dell'Economia, l'obiettivo è di arrivare a un accordo entro due anni. "E' un periodo molto breve per preparare tutto cio' che va fatto, ma siamo su una strada promettente", ha rilevato. I due ministri hanno già concordato piu' incontri, sulle due sponde della Manica, segno dell'importanza che sia a Berna sia a Londra si attribuisce al partenariato.
I rapporti commerciali
L’importanza dei rapporti commercial-finanziari tra Svizzera e Regno Unito è di grande importanza per entrambe le economie. Nel 2016 il Regno Unito è stato il quinto importatore di prodotti elvetici dopo Germania, Italia, Francia e Stati Uniti. In cifre significa che varcano la Manica beni per circa 11,5 miliardi di franchi su un totale di 210 miliardi di esportazioni. D'altro canto sul territorio della Confederazione arrivano merci per circa 6,5 miliardi di franchi su totale di 173 miliardi di importazioni.
Finanza e mondo accademico
In ballo c’è però di più. Come la politica sulla libera circolazione, per esempio, per quanto riguarda le attività finanziarie e il mondo accademico. Londra è il primo centro finanziario mondiale, Zurigo è al nono posto e al primo nell'Europa continentale. Tra le due città vi è un intenso interscambio di capacità professionali e per entrambi i Governi è quindi fondamentale garantire la facilità di movimento delle persone. Situazione analoga per quanto riguarda le università. Il politecnico di Zurigo è al nono posto mondiale nella classifica dei migliori atenei pubblici. Davanti a lui ci sono solo quelli americani e quelli britannici. È quindi interesse svizzero riuscire a garantire la massima libertà di movimento e di investimenti, elementi fondamentali per mantenere la Confederazione in cima alla classifica della competitività.
Posizioni competitive
Per le attività finanziarie britanniche l’uscita dall’UE potrebbe, paradossalmente, tradursi in un rafforzamento della City. Attualmente gli operatori devono sottostare alle rigide normative europee. D'altro canto però con l'uscita dall'Unione, il Regno Unito perderà il passaporto continentale e quindi non potrà più offrire direttamente i suoi prodotti finanziari ai paesi membri. Per la Svizzera invece non cambierà molto in quanto anche il nostro paese non è nell'UE e ha un accesso molto limitato ai mercati europei, quindi i vantaggi della Brexit da questo punto di vista saranno praticamente nulli.
Marzio Minoli/Diem