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Cinque anni senza Abuna Paolo

Il 29 luglio del 2013 veniva rapito in Siria padre Dall'Oglio - A Cori, l'esperienza ecumenica da lui iniziata, si rinnova e prosegue

  • 1 aprile 2018, 09:40
  • 23 novembre, 02:07
04:07

Sulle tracce di Paolo

RSI/Massimo Lauria - Gilberto Mastromatteo 01.04.2018, 09:00

  • ©Massimo Lauria

C'è, a Cori, un monastero particolare con un carattere assolutamente eccezionale. Facciamo un passo indietro. Era il 29 luglio del 2013, quando un gruppo di estremisti islamici vicino ad Al Qaida rapì in Siria padre Paolo Dall'Oglio. Abuna Paolo, come lo conoscevano tutti. Il gesuita romano era stato espulso da circa un anno dal Paese dove aveva fondato la comunità monastica "al Khalil" con sede nel Deir Mar Musa al Habashi, ispirata al valore del dialogo tra cristiani e musulmani. Per fondare il suo monastero, assieme al confratello padre Jacques Mourad, aveva restaurato un antico romitorio del VI secolo, appartenuto a San Mosè l'Abissino e abbarbicato su un bastione naturale, nella prospettiva ariosa del deserto damasceno.

Da qui aveva osservato il corso degli eventi in Siria, dalla rivoluzione del 2011 alla repressione, fino alla guerra civile e per delega. Inviso al governo di Assad per le sue posizioni aperte nei confronti dell'Islam, era stato espulso alla metà del 2012. Ma era voluto ritornare in Siria, per tentare di aiutare il Paese che amava. Da quasi cinque anni non si hanno più sue notizie. E le Istituzioni italiane e siriane non hanno ancora detto una parola definitiva sulla sua scomparsa. Pochi anni dopo, nella primavera del 2015, era toccato a padre Mourad di finire nelle mani del Daesh. Il co-fondatore di Mar Musa era però tornato in libertà, dopo 5 mesi di prigionia e torture.

Padre Mourad e gli altri della comunità "al Khalil" nel monastero di Cori

Oggi la comunità "al Khalil" continua ad operare in Siria, nel Kurdistan iracheno e in Italia. A Cori, pochi chilometri a sud di Roma, dal 2002 è attivo il convento di San Salvatore, la sede italiana della comunità monastica. Una struttura aperta per agevolare i monaci negli studi a Roma, ma che oggi propone lo spirito di Mar Musa anche in Italia. Ogni sabato, suor Houda, suor Carol, suor Frederika, padre Jihad e padre Jacques si alternano nella meditazione e celebrano una messa cattolica in rito siriaco antiocheno. Ai dibattiti promossi a Cori, non di rado prendono parte personalità eminenti del mondo islamico e di altre confessioni religiose. Un esperimento di ecumenismo, fondato da un uomo che amava definirsi “credente in Gesù Cristo, ma innamorato dell'Islam”.

Gilberto Mastromatteo - Massimo Lauria

IL DOCUMENTARIO RADIOFONICO

Paolo Dall’Oglio nel “suo” monastero di Deir Mar Musa, nel deserto siriano, a 80 chilometri da Damasco, dove viveva insieme alla comunità monastica cattolica di rito siriaco da lui fondata. Lì lo incontrò nel 2009 il collega Alessandro Broggini per la serie radiofonica “C’era una volta la Terra Santa”.

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