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Dazi sull'acciaio, oggi e ieri

Viaggio in una regione storica della siderurgia USA, fra i sostenitori del protezionismo di Trump

  • 30 maggio 2018, 20:24
  • Oggi, 01:20
00:49

Il reportage da Weirton (West Virginia) di Emiliano Bos

RSI Info 30.05.2018, 20:17

America First, acciaio first. In questo lembo stretto dove la West Virginia s’incunea tra la Pennsylvania e l’Ohio il tempo sembra essersi fermato. Qui aveva preso forma “il sogno americano”, come ci spiega con tono nostalgico Enzo Fracasso, 45 anni trascorsi in fonderia e oggi consigliere comunale a Weirton.

Questa località ha preso il nome dal suo fondatore, Ernest Tener Weir. Nel 1909 diede vita all’acciaieria diventata poi una delle più grandi al mondo. Intorno nacque una cittadina che viveva in simbiosi con la sua fabbrica, i cui giganteschi impianti hanno tracciato la pianta urbanistica di Weirton. Il padre-padrone non amava i sindacati, che negli Anni Ottanta finirono per rilevare l’azienda e salvarla dalla bancarotta.

L'America dell'acciaio "first"

Oggi Mark Glyptis, il presidente della sezione 2'911 del sindacato “United Steelworkers” – il più potente d’America in questo settore – è un convinto sostenitore dei dazi. Da sempre iscritto al partito democratico, ha votato per Donald Trump nel 2016. Al nostro microfono dice che non è questione di appartenenza politica. “Non importa essere repubblicani o democratici. Trump è il primo presidente che ha mantenuto le promesse”. Le nuove tasse doganali su acciaio e alluminio, dice, andavano imposte 30 o 40 anni fa. “Nessun governo ci ha mai aiutato. Sono andato a Washington decine di volte a spiegare i nostri problemi al Congresso”. Trump – insiste – “è il primo a fare qualcosa per noi”.

Dei 14'000 operai oggi ne sono rimasti circa 800. I dazi saranno davvero in grado di riaccendere tutti gli altiforni di Weirton?

“A queste condizioni è davvero difficile”, ammette Joseph Magnoni, un delegato sindacale che incontriamo all’uscita da una riunione. “Se almeno si riuscisse a raddoppiare il numero di lavoratori…sarebbe fantastico”.

Emiliano Bos

03:51

RG 18.30 del 30.05.18; il reportage di Emiliano Bos

RSI Info 30.05.2018, 20:30

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