Atene, come Salonicco e Corinto, oggi sono città sospese tra incertezza e disillusione. Alle 22.00 (alle 21.00 svizzere) Alexis Tsipras si rivolgerà alla nazione. Ad annunciarlo, con un tweet, il quotidiano eKathimerini
È la vigilia del grande giorno, quello nel quale il Parlamento dirà "sì" o "no" agli accordi di lunedì 13 luglio. Accordi criticati dall'estrema destra e dall'ala radicale di Syriza, primo fra tutti dall'ex ministro delle finanze Varoufakis e da Zoe Costantopoulou, presidente del Parlamento. Accordi ritenuti indispensabili dalla maggior parte dei partiti greci, ma soprattutto da Europa ed europei. Poi - vd infografica d'apertura - non va dimenticato che anche in caso di voto positivo gli accordi diventeranno operativi solo dopo una serie di importanti passaggi. Dietro (e sopra) a tutto questo: una situazione debitoria della Grecia davvero importante.
L'evoluzione del debito
Debito che, con gli accordi, s'innalzerà ulteriormente, rendendo necessarie le garanzie che costituiscono il fondamento degli accordi stessi. La via da percorrere, per la Grecia, è sicuramente dura. Lontana, molto lontana, da quell'
Οδός ονείρων (strada dei sogni) che nel 1962 raccontava di un paese che da domani, forse, non ci sarà più.
m.c./px
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Dal Tg20:
Grecia, grandi manovre in corso
Telegiornale 15.07.2015, 02:39
RG 18.30 del 14.07.2015 - La corrispondenza di Alessandro Chiara
RSI Info 14.07.2015, 21:09
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