La nuova centrale idroelettrica di Hidroituango, nella Valle del Cauca in Colombia, utilizza un bacino idrico di più di due milioni di metri cubi d'acqua. Questa valle era il territorio ancestrale degli indigeni Nutabe, popolazione autoctona e presente nella regione fin dai tempi precolombiani. La perdita della terra rappresenta per i Nutabe la più grande crisi della loro storia. Perdendo i territori ancestrali questa popolazione perde lo stile di vita, le abitudini e le fonti di sussistenza.
Orecchini d'oro, ritrovati in un cimitero Nutabe a Valdivia da un cercatore di metalli preziosi
I Nutabe erano pescatori e minatori artigianali. Il fiume Cauca è ricco d'oro e, quella artigianale, è una "mineria" poco invasiva per l'ambiente. La si effettuava principalmente con grossi setacci lungo le sponde sabbiose del fiume. I Nutabe sopravvivevano grazie ai proventi del fiume, con uno stile di vita libero e in sintonia con la natura. Il fiume e la foresta davano loro la maggior parte di ciò di cui avevano bisogno.
Con la perdita dei territori ancestrali, per gli indigeni Nutabe inizia una nuova èra. L'integrazione nella società urbanizzata è tutt'altro che facile. Molti Nutabe non hanno mai frequentato la scuola dell'obbligo e non sanno nè leggere nè scrivere, non hanno effettuato il servizio militare obbligatorio e alcuni sono addirittura sprovvisti da carta d'identità o certificato di nascita.
Samuel Bregolin