C'è, a Roma, in Via Appia Pignatelli, un angolo di foresta pluviale, una serra tropicale che regala ai visitatori un’esperienza unica con la possibilità di incontrare dal vivo alcune tra le più spettacolari farfalle del mondo. Si chiama "La casa delle farfalle" ed è, secondo Eleonora Alescio, biologa ed ideatrice della Casa, “un posto speciale poiché mette d’accordo sia grandi che piccini. La Casa delle farfalle deve poter mettere a proprio agio chi entra, un visitatore deve potersi sentire a casa propria”. Ospiti d’onore della Casa sono, ovviamente, le farfalle. Più di trecento, provenienti un po' da tutto il mondo, gli esemplari che vi ci svolazzano.
Le farfalle necessitano di molta cura e attenzione, non solo perché molto delicate ma anche perché, proprio per la loro provenienza da paesi tropicali, necessitano di una temperatura e di una umidità sempre costanti. Il processo che porta alla nascita di questi straordinari insetti colorati è in realtà molto lungo, a partire dal bruco - che richiede una particolarissima alimentazione, poiché ognuno sceglie una sola pianta dove poter vivere - passando per le crisalidi, o pupe - accudite all’interno di una speciale incubatrice, un armadio con temperatura e umidità costanti - fino ad arrivare allo stadio adulto con la trasformazione della crisalide in farfalla.
É proprio lo straordinario processo della metamorfosi che ha affascinato sin da subito Eleonora durante i suoi studi, tanto da raccontare che in realtà, l’idea della Casa delle Farfalle nasce proprio dalla sua passione per i bruchi, considerati “quelli brutti del ciclo vitale” mentre è proprio grazie a loro che la metamorfosi può avere inizio. Inoltre per Eleonora “le farfalle, oltre ad essere tra gli animali più colorati e belli del mondo, sono indicatori ecologici che con la loro presenza o assenza raccontano dello stato di salute dell’ambiente". Comunicare questo concetto è l'obiettivo della "Casa delle farfalle".
Jasmina Poddi