Quando lo sviluppo tecnologico va a braccetto con l'efficienza e il benessere delle persone, il successo è assicurato. Ne abbiamo avuto una riprova nel nostro viaggio tra le innovazioni tecnologiche presentate al Nano World Fair di New York. La storia che vi raccontiamo oggi è quella di NIMA, una giovane azienda americana.
Partendo da una semplice raccolta fondi sul sito web Kickstarter, NIMA è diventata un vero e proprio colosso nella vendita al pubblico di dispositivi para-medici. Stiamo parlando, in questo caso, di un sensore digitale in grado di analizzare il cibo che stiamo mangiando per determinare la presenza di glutine. Il prototipo è stato accolto favorevolmente dalle associazioni che si occupano di celiachia e gli utenti hanno trovato un prodotto pratico, leggero e semplice da usare. In pratica non serve altro che inserire un piccolo campione di cibo nelle capsule monouso di Nima per poter ottenere in pochi minuti un test di laboratorio che altrimenti richiederebbe diverse ore.
Inutile dire che questo dispositivo va incontro alle esigenze di migliaia di persone afflitte da intolleranze alimentari che fino ad oggi non si sono sentite completamente sicure nel cenare in ristoranti o tavole calde. Il prezzo di vendita è abbastanza contenuto: 279 dollari. La vera falla? Sta nelle capsule monouso che possono costare fino a 2 dollari ciascuna.
Riccardo Ferraris