La lotta alla criminalità organizzata in Svizzera passa anche dai sequestri dai mezzi con i quali i trafficanti trasportano droga e denaro sporco. Lo scorso anno sono stati una trentina. Più di 3 i milioni di franchi rinvenuti e la metà di queste auto vengono intercettate alla frontiera sud, quella ticinese, dalle Guardie di confine. Una volta sequestrate finiscono in un bunker a Interlaken, nel Canton Berna, dove vengono distrutte. Alla parete sono appese le targhe: Olanda, Spagna, Cechia, Albania, Italia.
Gli specialisti che intercettano questi veicoli nelle dogane sono quasi tutti ex meccanici o carrozzieri, e il perché è presto detto, come spiega Patrizio Dello Buono, vice capo squadra specialisti visite per la regione IV: “Bisogna essere in grado di riconoscere le modifiche, di smontarle, così come anche eventualmente di rimontarle in modo che funzionino di nuovo”.
CSI 18.00 del 22.05.2019 - Il reportage di Francesca Calcagno
RSI Info 22.05.2019, 19:48
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Fino a cinque anni fa i veicoli fermati venivano poi riconsegnati con una semplice diffida dalla circolazione in Svizzera, con il risultato che venivano poi semplicemente spostate e utilizzate dalla criminalità nel resto d'Europa. Poi si è deciso di cambiare: “Sequestrando i veicoli – spiega ancora Dello Bono – si danneggiano molto di più le organizzazioni, soprattutto se si pensa che uno di questi ricettacoli (nascondigli, ndr) può arrivare a costare anche fino a 40-50'000 mila franchi, tra progettazione, modifiche e silenzi da pagare”.
Scopri alcuni di questi nascondigli nel reportage video e e ascolta quello radiofonico.