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Siamo donne, ma senza paura

Soufra Kitchen, un'impresa al femminile che propone e diffonde le specialità palestinesi ridando dignità e morale alle sue collaboratrici

  • 25 ottobre 2019, 07:49
  • 22 novembre, 20:52
03:45

Soufra, la cucina delle donne

RSI/Daniela Sala 25.10.2019, 07:45

Mariam Shaar ha passato tutta la sua vita nel campo profughi di Bourj el Barajneh, a Beirut: una prigione a cielo aperto che ospita 20mila palestinesi ai quali, dal 2011, si sono aggiunti migliaia di rifugiati siriani. Come per tutti i palestinesi del campo, non le è permesso di avere un lavoro. Mariam, però, non si è mai arresa e alcuni anni fa ha aperto un impresa di catering che oggi dà lavoro a 40 donne, non solo palestinesi ma anche rifugiate irachene e siriane.

“Soufra” in arabo significa tavola apparecchiata ed è un servizio che le donne di Soufra Kitchen oggi offrono in tutto il paese, grazie al loro food-truck. Da qualche mese hanno inoltre creato un “orto urbano” sul tetto della loro sede nel campo profughi, dove coltivano prodotti organici da usare nelle loro ricette. Il loro obiettivo è ora aprire un ristorante di alta qualità nel campo: un esempio di riscatto e di successo per tutte le donne rifugiate.

Daniela Sala

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