Quando si parla di Svizzera, anche in Asia sono i clichés a dominare le conversazioni: il formaggio, gli orologi, la pulizia, la ricchezza, ma soprattutto le montagne, la neve, i paesaggi da cartolina. C’è chi sogna di andarci e chi ci è stato più volte, spesso per lavoro. C’è chi si sorprende del multiculturalismo, chi è affascinato dall’architettura e chi è intrigato dal federalismo.
Anche se non tutti sanno situare la Confederazione sul mappamondo, a Singapore la presenza svizzera si sente: sono 4'000 i cittadini svizzeri residenti nella città-Stato, 400 le ditte rossocrociate che impiegano oltre 25'000 persone. Dalle grandi banche alle marche di lusso, dai colossi della farmaceutica alle collaborazioni con scuole e università elvetiche, le opportunità per imparare gli uni dagli altri non mancano e le sinergie si rafforzano.
La più recente riguarda la pandemia: a settembre i due Paesi hanno co-presieduto a Ginevra l’iniziativa COVAX per una distribuzione equa dei vaccini Covid-19. Ma se spesso si parla delle similitudini tra Singapore e la Svizzera, il coronavirus ha esposto le differenze nella gestione della crisi, dettate da modelli di governance contrastanti.
Loretta Dalpozzo