Il Palio del Grano è una festa rurale, una vera e propria gara di mietitura, nata a Caselle in Pittari, un borgo di duemila abitanti arroccato su una collina a 444 metri sul livello del mare, nel cuore del Parco del Cilento e Vallo di Diano, in provincia di Salerno. È un evento annuale che ha permesso di riattivare legami storici e comunitari della civiltà contadina, unendo tradizione e innovazione.
L’idea del Palio del Grano nasce sedici anni fa dalla volontà di trovare uno strumento in grado di consolidare le comunità, creando un meccanismo di partecipazione popolare fondato sulla connessione diretta con la terra. Otto le squadre iscritte allle prime edizioni in rappresentanza degli otto rioni di Caselle in Pittari: Chiazza, Madonna ra Grazia, Forgia-Mardedda, Castieddu, Scaranu, Taverna, Urmu, Pantanedda. La gara si svolgeva in una sorta di “staffetta” su un campo di grano diviso in corsie. Dalla sesta edizione, sono stati coinvolti anche i paesi limitrofi, denominati “compari”.
I Palio del Grano, negli ultimi anni, si è trasformato in una settimana intensiva di incontri con ricercatori, genetisti, contadini e giovani provenienti da tutta Italia, sulle antiche tecnologie di lavorazione del grano e su pratiche innovative moderne. Il percorso, realizzato dalla Pro Loco di Caselle e dalla cooperativa Terra di Resilienza ha, tra gli obiettivi, quello di recuperare varietà di grano in via d’estinzione, riaffermare saperi tradizionali e trasmettere ai giovani la memoria. “Scegliere il grano come perno di una manifestazione che coinvolge la comunità e valorizza il territorio vuol dire anche far riaffiorare i ricordi sbiaditi dal tempo, farli rivivere nel presente e crearne di nuovi nelle giovani generazioni. Il Palio significa radicarsi, significa coltivare bellezza, significa tornare a mangiare con grazia”, spiega Giuseppe Jepis Rivello, uno degli animatori e coordinatori della comunità del Palio del Grano.
Arianna Pagani - Sara Manisera