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Una gara per mettersi alla prova

“Non si è mai pronti per una Spartan Race" racconta Iara De Carvalho che ha partecipato agli ultimi mondiali in California

  • 3 dicembre 2018, 06:37
  • 22 novembre, 23:38
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La sfida della Spartan Race: intervista a Iara De Carvalho

rsi/Yara Rossi - Alberto Dagnino 03.12.2018, 08:14

Confrontarsi con i propri limiti, le proprie paure e mettersi alla prova in una delle gare ad ostacoli più famose del mondo: la Spartan Race. Una sfida che accomuna milioni di persone in tutto il globo e che in Ticino conta oltre mille atleti. Ogni competizione prevede tre batterie di partenza in base al livello di preparazione sportiva, dagli amatori ai professionisti, che gareggiano su diverse tipologie di percorsi differenziati per lunghezza, difficoltà e numero di ostacoli.

“Sono venuta a conoscenza di questo sport quando, per caso, ho letto l’intervista di un ragazzo ticinese che aveva conseguito dei buoni piazzamenti in alcune competizioni. Mi sono incuriosita e l’ho subito contattato per saperne di più”. Nasce così l’interesse di Iara De Carvalho per le Spartan Race e dopo aver frequentato il primo corso si “innamora” di questa disciplina che in meno di un anno la porta a gareggiare ai mondiali in California e a conquistare il 12esimo posto.

Un’attività adatta a tutti, secondo Iara, che con un entusiasmo coinvolgente racconta la sua routine fatta di corse all’alba, palestra e una particolare attenzione all’alimentazione: “Se non hai la passione e la motivazione può diventare un peso”. Una quotidianità fatta di allenamenti duri che fortificano il corpo e la mente e che per i più patiti diventano un vero stile di vita.

Yara Rossi

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