Se guardiamo all’Intelligenza Artificiale e al suo sviluppo nei decenni scorsi, vediamo che nelle varie ere dell’IA tre ingredienti sono rimasti come gli elementi indispensabili per far sì che l’IA avvenga: i dati, gli algoritmi, e i computer. Il paradigma che ha guidato lo sviluppo dell’IA è stato finora molto muscolare: chi ha più dati vince, chi ha più unità di calcolo vince, chi ha più ricercatori a fare massa critica vince. L’arrivo del modello linguistico “R1” della cinese DeepSeek ha messo in dubbio l’inevitabilità di questo approccio: a una frazione del costo di ChatGPT (e con performance simili), sviluppato nel pieno delle sanzioni statunitensi, DeepSeek-R1 potrebbe essere la prima dimostrazione sul campo di una nuova generazione di “IA frugali”.
Intervista a Barbara Caputo, Grand Prix Möbius 2024 per l’intelligenza artificiale
RSI Info 17.02.2025, 16:00
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Per “frugali” ci si riferisce a un modello alternativo di sviluppo che tenta di far fronte al consumo sempre più vorace di risorse (chip, denaro ed energia allo stesso modo), come ci spiega Barbara Caputo, Professoressa Ordinaria al Dipartimento di Automatica e Informatica al Politecnico di Torino, insignita di recente del Grand Prix Möbius 2024 per l’intelligenza artificiale:
“L’approccio muscolare fino a poche settimane fa era ritenuto quello dominante, forse l’unico possibile immaginabile. Il nuovo algoritmo rilasciato dalla startup cinese di DeepSeek ci dimostra che anche con mezzi comunque importanti ma non così grandi, è possibile ottenere dei risultati molto interessanti. È veramente l’unica strada quella di puntare ad avere sempre più macchine e sempre più dati? Questo dato sperimentale clamoroso ci dimostra che non è così. La risposta cinese al progetto statunitense Stargate (un investimento da 500 miliardi di dollari, N.d.R.) introduce un’altra narrativa: non servono tutti quei soldi. È un tema fondamentale per la geopolitica mondiale.”
Tra questi due giganti, Stati Uniti e Cina, qual è la posizione attuale dell’Europa? Per restare nella metafora muscolare, di recente anche il Vecchio Continente ha voluto mostrare i bicipiti all’AI Summit di Parigi, dove sono stati annunciati cospicui investimenti: la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha fatto sapere di voler raccogliere 200 miliardi di euro per l’intelligenza artificiale.
https://rsi.cue.rsi.ch/info/mondo/Il-futuro-dell%E2%80%99IA-discusso-a-Parigi--2581257.html
Dall’osservatorio di Barbara Caputo, quali fra i paesi europei dimostrano di essere in fase più avanzata nell’innovazione per lo sviluppo dell’IA?
“Non credo che eventi come l’Artificial Intelligence Action Summit di Parigi contino per le dichiarazioni che vengono firmate, ma sono piuttosto luoghi di incontro dove si prende la temperatura delle direzioni verso cui la comunità – i leader tecnici e politici - si sta muovendo. Mi ha colpito un posizionamento molto forte della Francia, frutto di tanti anni di lavoro, che si candida a diventare la locomotiva d’Europa. Una situazione analoga è quella della Svizzera. Entrambi i paesi hanno lavorato in modo simile, rafforzando i poli di eccellenza sul proprio territorio, non andando a creare un singolo centro o un singolo hub, ma riconoscendo l’importanza di andare a creare un’ossatura in qualche modo distribuita rispetto ai poli di eccellenza fondamentali. Le ricadute positive per la società della ricerca d’avanguardia sono due: da una parte c’è la didattica, e quindi la possibilità di formare le nuove generazioni; dall’altra ci sono i brevetti, la nascita di start up e i partenariati pubblico-privato. Accentrare in un unico luogo fisico tutto questo, significa sguarnire il resto di un territorio. Sono state prese poi decisioni economiche e legislative che hanno resto questi territori estremamente attraenti per aziende e startup.”
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Assegnato il Premio Moebius
Il Quotidiano 05.10.2024, 19:00
Barbara Caputo, Professoressa Ordinaria al Dipartimento di Automatica e Informatica al Politecnico di Torino dove dirige l’Hub sull’Intelligenza Artificiale è intervenuta a Lugano lunedì 10 febbraio 2025 per una conferenza organizzata dalla Fondazione Möbius che le ha attribuito il Grand Prix Möbius 2024 per l’intelligenza artificiale al servizio della società, assegnatole per “il suo impegno scientifico e umano al servizio della ricerca dei modi per progettare e realizzare una forma di intelligenza artificiale che sia nello stesso tempo efficiente e sostenibile.”