Che tempo fa? Ce lo dirà Aeolus

Il satellite Aeolus, detto anche "cacciatore dei venti", lanciato mercoledì dall'Agenzia Spaziale Europea, è ad oggi il satellite tecnologicamente più avanzato per l'osservazione della Terra e promette di rivoluzionare la meteorologia, rendendola molto più precisa fino a un intervallo di sette giorni e probabilmente oltre. Colmerà le lacune dovute alla mancanza di informazioni precise sul comportamento delle masse d'aria.

La missione Aeolus sul sito dell'ESA

Realizzato in collaborazione con un gruppo di aziende europee guidato da Airbus Defense and Space, è stato portato in orbita alle 23.20 svizzere di mercoledì da un razzo Vega, costruito in Italia dalla Avio e partito dalla base europea di Kourou, nella Guyana francese.

A bordo lo strumento Aladin (Atmospheric LAser Doppler INstrument): si tratta di un lidar, ovvero una sorta di radar che invia impulsi luminosi anziché radio e lo strumento che li trasmette, costruito negli stabilimenti della Leonardo a Campi Bisenzio e a Pomezia, è il più potente trasmettitore laser nell'ultravioletto mai costruito per un'applicazione spaziale.

La missione Aeolus è stata seguita dai responsabili delle principali organizzazioni meteorologiche internazionali, come l'organizzazione europea per l'utilizzo dei dati meteo da satellite, Eumetsat, e il Centro europeo le previsioni meteo di medio periodo.

A differenza degli altri satelliti per l'osservazione della Terra, attivi a una quota di circa 800 chilometri, Aeolus sarà molto più vicino, a 320 chilometri, con 16 passaggi al giorno al ritmo di 1 ogni 90 minuti. Una volta in orbita, dovrà affrontare una prima fase di test fino a ottobre e una seconda fino a gennaio 2019, per essere pienamente operativo fra marzo e aprile.