OpenAi, l'organizzazione che sviluppa il chatbot ChatGpt, avrebbe utilizzato dati privati e informazioni protette dal diritto d'autore per "formare" il suo servizio di intelligenza artificiale. Lo affermano i sottoscrittori di una causa intentata presso il tribunale federale di San Francisco, che propone un'azione collettiva per l'abuso di opere e creazioni, "usate impropriamente e con violazione del copyright" per l'addestramento di ChatGpt. Sarebbero stati estratti i dati copiati senza autorizzazione da migliaia di libri, violando i diritti di una vasta gamma di autori.
Le accuse sono contenute in un documento di 157 pagine in cui si parla di danni potenziali per 3 miliardi di dollari. La denuncia stima in 300'000 libri le fonti di formazione di ChatGpt, inclusi quelli provenienti da "biblioteche online illegali" che offrono testi protetti da copyright senza autorizzazione.
La base legale di quella che potrebbe diventare una class action è la legge federale statunitense sulle frodi e gli abusi informatici.
ChatGPT scrive la messa
SEIDISERA 09.06.2023, 18:45
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