Un laboratorio di ricerche agricole cofinanziato dalla Cina e dal Centro internazionale per l'agricoltura e le scienze biologiche (CABI) che ha la sua sede svizzera a Delémont dovrebbe presto sorgere nella capitale giurassiana. Lo scrive RTS. Una simile iniziativa da parte del paese asiatico sarebbe una novità assoluta, ma le due parti già collaborano da una decina di anni in ambiti di biosicurezza a Pechino.
L'obiettivo è quello di ricercare insieme soluzioni innovative e globali, con un budget iniziale di mezzo milione di franchi. Il vantaggio per la Svizzera e l'Europa, secondo la direttrice del CABI Hariet Hinz, consiste nella possibilità di scovare in Cina dei nemici naturali di specie invasive da noi, come il moscerino Suzukii che danneggia i frutteti, ma la seconda economia mondiale ha anche avviato di recente un programma per non più aumentare il ricorso ai pesticidi a partire dal 2020. Il progetto prevede pure la possibilità per ricercatori cinesi di soggiornare nel Giura.
pon