Il Consiglio nazionale ha ripreso giovedì mattina il dibattito sull’esercito avviato mercoledì e approvato crediti per 4,9 miliardi di franchi. Nonostante le necessità di risparmio della Confederazione, si è spinto persino oltre le richieste del Governo, avallando 660 milioni di franchi supplementari per anticipare l’acquisto di missili a medio raggio per la difesa antiaerea. I tentativi di Verdi di far confermare il quadro tracciato dall’Esecutivo e difeso da Viola Amherd sono stati seccamente respinti. I 660 milioni, ha argomentato l’ecologista Fabien Fivaz, sono inutili perché Armasuisse non solo non ha completato la scelta del nuovo sistema di difesa, ma non è nemmeno sicura di riuscirci entro la fine dell’anno.
Di questi crediti, 3,52 miliardi sono destinati all’acquisto di materiale, ripartiti in 2 miliardi di equipaggiamento personale, 800 milioni per lo studio di progetti e circa 720 per le munizioni. A questa voce la sinistra ha chiesto senza successo un risparmio del 10%. Le cifre citate sono ripartite su quattro anni, un periodo che - ha detto la consigliera federale Amherd - permette una migliore pianificazione.
C’è poi il programma di armamento 2024, che comprende missili da usare contro i blindati, investimenti nella cybersicurezza e nel centro di calcolo per il Dipartimento della difesa, miglioramenti per i velivolo da addestramento PC-7 e i 660 milioni di franchi supplementari per la difesa antiaerea citati in precedenza.
Infine, 886 milioni di franchi saranno spesi nei progetti immobiliari, che comprendono fra l’altro lavori all’aeroporto di Emmen e sulle piazze d’armi di Frauenfeld e Bière.
Il dibattito sull’esercito prosegue.
Il futuro dell'esercito approda in parlamento
Telegiornale 18.09.2024, 20:00