Svizzera

Abusi: “Tagliare i soldi ai vescovi recalcitranti”

La proposta arriva dalla presidente della RKZ, ente mantello delle Chiese cantonali

  • 17 settembre 2023, 09:14
  • 20 settembre 2023, 09:33
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La proposta della presidente della RKZ Renata Asal-Steger

  • Keystone
Di: ATS/Spi

I vescovi svizzeri poco collaborativi in materia di abusi sessuali potrebbero vedersi togliere le tasse ecclesiastiche. Per ora è solo una proposta, ma a scagliare la prima pietra è la presidente della Conferenza centrale cattolica romana della Svizzera (RKZ).

“Non posso escludere che in futuro ci si possa rifiutare di pagare le tasse ai vescovi”, afferma Renata Asal-Steger sulla SonntagsZeitung.

Il celibato? Non dovrebbe più essere obbligatorio per la professione sacerdotale

Renata Asal-Steger, presidente della Conferenza centrale cattolica romana della Svizzera 

In soldoni, la presidente della RKZ fa anche un esempio. Se i dieci cantoni che versano una parte delle imposte ecclesiastiche alla diocesi di Basilea partecipassero al boicottaggio, al vescovo mancherebbero 3,8 milioni di franchi.

“Non sarebbe più in grado di svolgere le sue funzioni”, fa notare la responsabile dell’organizzazione mantello delle Chiese cantonali. La lucernese giudica inoltre problematico il fatto che il vescovo di Coira Joseph Bonnemain sia responsabile dell’indagine incaricata dalla Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) sull’occultamento dei casi di abusi. “È molto discutibile e dimostra che la questione del potere deve essere chiarita”.

Asal-Steger chiede inoltre l’abolizione del celibato obbligatorio nella Chiesa cattolica. “Chi trova questo stile di vita giusto per se stesso dovrebbe poter continuare a viverlo, ma non dovrebbe più essere obbligatorio per la professione sacerdotale”. 

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