I vescovi svizzeri poco collaborativi in materia di abusi sessuali potrebbero vedersi togliere le tasse ecclesiastiche. Per ora è solo una proposta, ma a scagliare la prima pietra è la presidente della Conferenza centrale cattolica romana della Svizzera (RKZ).
“Non posso escludere che in futuro ci si possa rifiutare di pagare le tasse ai vescovi”, afferma Renata Asal-Steger sulla SonntagsZeitung.
Il celibato? Non dovrebbe più essere obbligatorio per la professione sacerdotale
Renata Asal-Steger, presidente della Conferenza centrale cattolica romana della Svizzera
In soldoni, la presidente della RKZ fa anche un esempio. Se i dieci cantoni che versano una parte delle imposte ecclesiastiche alla diocesi di Basilea partecipassero al boicottaggio, al vescovo mancherebbero 3,8 milioni di franchi.
“Non sarebbe più in grado di svolgere le sue funzioni”, fa notare la responsabile dell’organizzazione mantello delle Chiese cantonali. La lucernese giudica inoltre problematico il fatto che il vescovo di Coira Joseph Bonnemain sia responsabile dell’indagine incaricata dalla Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) sull’occultamento dei casi di abusi. “È molto discutibile e dimostra che la questione del potere deve essere chiarita”.
Asal-Steger chiede inoltre l’abolizione del celibato obbligatorio nella Chiesa cattolica. “Chi trova questo stile di vita giusto per se stesso dovrebbe poter continuare a viverlo, ma non dovrebbe più essere obbligatorio per la professione sacerdotale”.
Curia sconcertata dal rapporto su abusi
Il Quotidiano 13.09.2023, 19:00
Abusi nella Chiesa, la testimonianza di una vittima
Telegiornale 16.09.2023, 20:53