Il consigliere federale Ueli Maurer è contrario a misure per sgravare le economie domestiche in relazione all'aumento dei prezzi dell'energia. Il ministro delle finanze lo ha detto in un’intervista pubblicata oggi dai giornali Tamedia, sottolineando anche il motivo: “Non abbiamo soldi per farlo”.
Simili misure non sono necessarie con un'inflazione del 2,5%, ha sostenuto il 71enne. E anche per quanto riguarda il prezzo della benzina Maurer non vede necessità di agire: "Nella ricca Svizzera l’aumento è sopportabile". A inizio aprile il Consiglio federale aveva creato un gruppo di lavoro incaricato di verificare se servano misure per alleviare la pressione sulle economie domestiche.
La posizione di Maurer è in parte prevedibile, considerato che si occupa dei conti della Confederazione, ma le affermazioni sorprendono comunque considerato che è soprattutto dal suo partito che giunge la richiesta di abbassare le tasse sui carburanti.
Marchesi: “Risposte inaccettabili”
E infatti, a stretto giro di posta, è arrivato il commento piccato del Consigliere nazionale ticinese Piero Marchesi, democentrista come Maurer, sollecitato dalla RSI.
“Nonostante Maurer credo porti il sentimento del Governo, credo che in una situazione complicata come quella attuale, dove l’inflazione penalizza il potere d’acquisto dei cittadini, soprattutto di quelli di periferia che utilizzano l’automobile non certo per divertimento, queste risposte siano inaccettabili”.
E Marchesi non si risparmia nemmeno sul fatto che, secondo Maurer, la ricchezza svizzera permette di sopportare gli aumenti: “Questo è un po’ uno stereotipo, e bisognerebbe spiegarlo magari a chi vive nel Canton Ticino, dove i salari sono già del 20% più bassi. E poi in tutti i casi, verosimilmente, ci sarà un aumento anche importante di prezzi dell'energia elettrica. Credo che a fronte di una situazione così delicata, la politica deve trovare delle soluzioni”.
Nella giungla dei prezzi del carburante
SEIDISERA 13.05.2022, 18:14
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Anche Maurer, sempre nell'intervista, ha detto di temere comunque un indebolimento congiunturale. "Credo che si stia avvicinando una recessione, quanto grave sarà dipenderà da quanto durerà la guerra in Ucraina e dai prezzi dell'energia."
Neutralità: “Danni alla reputazione della Svizzera”
Il consigliere federale si è anche espresso in merito alla posizione della Svizzera nel conflitto e all'adozione delle sanzioni dell'Unione europea. Per quanto concerne la questione della neutralità sono stati causati danni alla reputazione della Confederazione. "In molti si chiedono come intendiamo andare avanti con la neutralità. Ciò nuoce alla piazza economica elvetica".
Alla fin fine si è trattato di un problema di comunicazione, ha aggiunto il democentrista. "In realtà non ci scostiamo molto da quanto abbiamo sempre fatto. Tuttavia ciò viene messo in dubbio a livello mondiale." E correggere la percezione della Svizzera all'estero è difficile, ha concluso.
In merito al conflitto Maurer ha anche sostenuto che "al momento abbiamo una posizione unilaterale". Al Forum economico mondiale (WEF) di Davos egli sente però spesso dire che non bisogna tagliare tutti i ponti con la Russia, perché la Russia non è solo Vladimir Putin. "E un giorno la guerra sarà passata". "Uno spiraglio deve restare aperto, di modo che si possa tornare a parlarsi", ha affermato.
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