La scuola svizzera di Milano "accoglie tutti coloro che vogliano seguire il nostro percorso formativo a condizione che la loro conoscenza della lingua tedesca sia sufficiente": a precisarlo in un comunicato è il presidente dell'istituto, Luca Corabi De Marchi, che così ha replicato alle polemiche perché il regolamento definisce la scuola "non ottimale" per studenti con problemi di apprendimento o disabili.
La conoscenza della lingua tedesca, sottolinea, è "forse l'unica vera condizione per l'ammissione di nuovi allievi che non abbiano iniziato il loro percorso presso di noi sin dalla scuola materna".
"Tra i nostri allievi - spiega nella nota - ci sono sempre stati, e ci sono anche attualmente, studenti autistici, dislessici o affetti da discalculia in percentuali del tutto assimilabili a quelle delle scuole pubbliche". E il riferimento nel regolamento è "un chiaro e onesto invito al dialogo, nello stile della comunicazione delle istituzioni svizzere".
pon/ATS