Prende il via oggi. lunedì, il nuovo anno accademico in Svizzera. Per quasi 300'000 studenti inizieranno le lezioni nelle università, nelle scuole universitarie professionali e nei due politecnici federali. Ad eccezione di alcuni atenei, fra i quali l'USI, tutti accoglieranno nelle aule unicamente coloro che detengono il certificato Covid. Certificato richiesto in Ticino anche dalla SUPSI per tutte le attività della formazione di base e per l’accesso alle sedi di collaboratrici e collaboratori.
Ma come commentano l'obbligatorietà del documento le associazioni studentesche? Il pass sta facendo discutere molto gli studenti, afferma Elischa Link, copresidente dell'Unione svizzera degli universitari. "Per noi è importante che gli atenei che lo chiedono continuino a offrire alternative. Dunque, lezioni a distanza per evitare di limitare il diritto allo studio a chi non vuole o non può vaccinarsi", sottolinea.
Ma a coloro che non detengono il certificato non sempre verrà assicurato l'insegnamento a distanza. Come nel caso dell'università di Lucerna che da questo semestre propone solo lezioni in presenza. Elischa Link esprime preoccupazione anche per il fatto che non tutti gli atenei che chiedono il certificato offriranno dei test sul coronavirus gratuiti. "È un ostacolo non indifferente che peserà sulle teste di molti studenti. Chiediamo che tutti gli atenei sostengano coloro che non possono pagare il test".
RG/ARi