Chi ha concluso un apprendistato dovrebbe guadagnare almeno 5'000 franchi al mese e la paga minima nella Confederazione non dovrebbe essere inferiore a 4'500 franchi.
È quanto chiesto dall'Unione sindacale svizzera che lunedì, nello stesso giorno in cui la SECO ha diffuso gli ultimi dati sulla disoccupazione, ha tenuto la sua conferenza stampa di inizio anno, in cui ha presentato un rapporto sull'evoluzione del reddito e della ricchezza nel Paese. Le retribuzioni reali delle fasce medio-basse, afferma, sono diminuite rispetto al 2016.
Attualmente in Svizzera in cinque cantoni esiste un salario minimo. L'importo più basso è quello ticinese (una forchetta fra 19.50 e 20.00 da raggiungere entro fine 2023, 19.75-20.25 a regime entro fine 2024), quello più alto è a Ginevra (23 franchi), pari, rispettivamente, a poco meno di 3'500 e 4'000 franchi al mese per un impiego di 40 ore settimanali.
L'USS si dice insoddisfatta degli aumenti ottenuti in diversi settori per il 2023. Di fronte alla precarietà e alle disuguaglianze crescenti che constata, invoca quindi un aumento reale dei salari e la compensazione automatica del rincaro. Si giustificano a suo avviso perché le prospettive congiunturali sono migliorate dopo due anni di pandemia. Inoltre, il potere d'acquisto deve seguire il ritmo della produzione globale, altrimenti la domanda risulterà insufficiente.
Notiziario 10.00 del 09.01.2023
Notiziario 09.01.2023, 11:14
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