Svizzera

Amherd su Mosca: “Non c’era bisogno di un invito”

La presidente della Confederazione sulla mancata presenza al Bürgenstock della Russia: “Hanno detto più volte di non voler prendere parte alla Conferenza”

  • 6 giugno, 16:45
  • 6 giugno, 16:53
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Viola Amherd ha parlato giovedì allo Swiss Economic Forum di Interlaken

  • Keystone
Di: ATS/RSI Info 

La Svizzera non ha escluso la Russia dalla pianificazione della Conferenza sulla pace in Ucraina (al Bürgenstock dal 15 al 16 giugno), il Paese di Vladimir Putin non è stato invitato perché aveva già detto di non voler partecipare.

È l’argomentazione avanzata dalla presidente della Confederazione Viola Amherd, interrogata giovedì sul tema allo Swiss Economic Forum” (SEF).

“Abbiamo lasciato aperta l’opzione della partecipazione della Russia fin dall’inizio”, ha sostenuto la 61enne nel corso dell’evento politico-economico che si sta svolgendo a Interlaken, nel Canton Berna, e che è giunto alle 25esima edizione. Ma Mosca ha chiarito pubblicamente in diverse occasioni di non voler prendere parte alla conferenza. “Quindi non c’era bisogno di un invito”, ha chiosato la responsabile del Dipartimento federale della difesa.

Il vertice, inoltre, non ha l’obiettivo di mettere immediatamente sul tavolo un accordo di pace. “Dovrebbe essere un primo passo in un possibile processo”, ha proseguito Amherd. La consigliera federale ha lasciato aperta la questione della presenza della Russia a una seconda conferenza. “Questa possibilità esiste, ma c’è ancora molto lavoro da fare”, ha detto.

A chi le ha chiesto se sia delusa dal fatto che il presidente americano Joe Biden non parteciperà alla conferenza Amherd ha risposto non sbottonandosi. “Sono molto contenta di incontrare finalmente la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris”, ha affermato.

“Possibile chiudere trattative con l’UE entro l’anno”

Amherd ha anche approfittato del Forum di Interlaken per chiedere agli imprenditori di aiutare la Svizzera nei suoi rapporti con l’Unione Europea. “Abbiamo bisogno del sostegno dell’economia, la politica da sola non basta”.

La presidente della Confederazione ha dichiarato che i negoziati con l’UE sono una priorità del suo anno di presidenza e ritiene che sia possibile concludere le trattative con Bruxelles entro la fine del 2024. “Dobbiamo fare tutto il possibile per avanzare rapidamente”, ha sottolineato. Dopo tutto, le relazioni con l’UE “non sono negative”, ha detto. “Hanno solo bisogno di essere inserite in un quadro”, ha concluso, facendo così proprio l’auspicio espresso ormai da anni dalla controparte.

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