Le emissioni di anidride carbonica (CO2) sono aumentate di 0,4 milioni di tonnellate nel 2016, salendo a 48,3 milioni. L'incremento rispetto all'anno precedente, come fa notare nel comunicato pubblicato venerdì l'Ufficio federale dell'ambiente, è dovuto a un inverno particolarmente rigido.
Benché la tendenza generale sia al ribasso, nel periodo in rassegna, l'ultimo analizzato, è stato determinante il riscaldamento degli edifici, che dipende ancora parecchio, seppure molto meno che in passato (-23% facendo il confronto col 1990, momento della svolta secondo gli accordi internazionali) dagli inquinanti combustibili fossili.
Per quanto riguarda il settore industriale non si sono osservate significative variazioni su base annua (ma dal 1990 la flessione è stata del 16%). Il calo più importante (-1%) è stato quello delle esalazioni dovute ai trasporti (+3% paragonando a quanto succedeva 26 anni prima, ma solo perché è cresciuto il numero dei chilometri percorsi).
ATS/dg