Armi all'Ucraina fra neutralità e democrazia a rischio

La corsa alla fornitura di armi all’Ucraina è al centro del dibattito, fra chi la ritiene necessaria, chi crede che si stia seguendo una prassi ben diversa rispetto a passate aggressioni militari avvenute nel mondo e chi, infine, sostiene che la Svizzera non vi debba prendere parte, considerati i principi della neutralità.

Se n’è discusso nel dibattito TV di 60 Minuti. Secondo Marco Sassoli, ad esempio, "la Svizzera ha l'obbligo di trattare in modo uniforme i due belligeranti. Quindi se permettesse adesso, durante il conflitto, la riesportazione a una delle parti dovrebbe anche permettere non so all'India di esportare delle armi svizzere alla Russia, ciò che nessuno vuole", rileva il professore di Diritto internazionale all'Università Ginevra.

L’idea parlamentare di permettere la riesportazione verso l’Ucraina di armi svizzere vendute ad altri Paesi si giustificherebbe invece con la situazione che si è creata in Europa. Secondo il Consigliere nazionale Rocco Cattaneo, "Adesso siamo in una situazione grave di minaccia contro tutta l'Europa contro il mondo" che mette a rischio i valori fondamentali della democrazia; "La Svizzera non può stare a guardare, deve anche lei fare la sua parte assieme chi gli sta attorno perché adesso questa minaccia riguarda tutti noi".

Secondo l’ex-parlamentare federale, Franco Cavalli, "è vero, e su questo non ci piove, che il crimine fondamentale è l'aggressione russa. Però in questa storia come ha scritto anche Dick Marty in diversi articoli, ci sono una serie di altri aspetti: la guerra civile dal 2014 con 15'000 morti, le lotte fra oligarchi, il fatto e questo è incontestabile che la Nato ha messo la Russia in una situazione di pericolo".

Il resto del dibattito condotto da Reto Ceschi è nel video sotto. In studio e in collegamento pure Rosalba Castelletti (inviata de La Repubblica in Russia), Mara Morini (professoressa di Scienze politiche all’Università di Genova), Mauro Gilli (esperto strategie militari al Politecnico di Zurigo).