Svizzera

Armi, controprogetto in consultazione

Il Governo mette in consultazione un testo da affiancare all’iniziativa per ridare la possibilità a Parlamento e popolo di esprimersi sulle esportazioni di materiale bellico

  • 20 marzo 2020, 16:37
  • Ieri, 19:42
L'iniziativa aveva raccolto oltre 126'000 firme in soli sei mesi

L'iniziativa aveva raccolto oltre 126'000 firme in soli sei mesi

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Di: ATS/ludoC 

Il Consiglio federale ha discusso oggi, venerdì, dell’iniziativa popolare “Contro l’esportazione di armi in Paesi teatro di guerre civili” e ha dichiarato di "comprendere le richieste, ma di non ritenere opportuno inserirle nella Costituzione"; per questo il Governo è propenso ad affiancare un controprogetto all’iniziativa.

Controprogetto che è stato inviato in consultazione oggi e in due varianti. La prima prevede il mantenimento della prassi attuale, che andrebbe però trasposta nella legge sul materiale bellico: le domande di esportazione in Stati che violano sistematicamente e in modo grave i diritti umani potrebbero dunque essere ancora autorizzate ma solo se il rischio che armi e componenti siano utilizzato per commettere gravi violazioni di tali diritti fosse minimo. Il Governo potrebbe inoltre concedere autorizzazioni eccezionali.

La seconda variante è più restrittiva dato che non prevede eccezioni per gli Stati che violano sistematicamente e gravemente i diritti umani. L'Esecutivo non potrebbe inoltre concedere permessi in deroga.

02:18

Il CN respinge l'iniziativa sulle armi

Telegiornale 12.03.2020, 13:30

Oltre 126'000 firme in soli sei mesi

L'iniziativa, che ha raccolto 126'355 firme valide in soli sei mesi, vuole fissare nella Costituzione il diritto per Parlamento e popolo di avere voce in capitolo nella vendita all'estero di materiale bellico. Attualmente tale competenza spetta esclusivamente al Consiglio federale.

01:15

Esportazioni di armi in crescita

Telegiornale 03.03.2020, 13:30

L'iniziativa prende spunto dalla revisione dell'ordinanza sulle armi proposta - e poi abbandonata - dal Consiglio federale, che avrebbe consentito alla Svizzera di esportare armamenti anche verso Paesi teatro di conflitti interni. Un'alleanza trasversale anti-export si era formata con esponenti di PS, Verdi, Verdi liberali, borghesi-democratici, evangelici, ambienti ecclesiastici, sindacati e organizzazioni umanitarie.

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