Nel 2021, rispetto al 2019, meno persone hanno utilizzato l'assistenza sociale in Svizzera. Il motivo sembra essere la ripresa dalla pandemia del mercato del lavoro, anzi: c'è carenza di manodopera in molti settori. Ma è troppo presto per avere un quadro definitivo secondo la Conferenza svizzera delle istituzioni e dell'azione sociale (COSAS) che mercoledì ha emesso un rapporto nazionale.
L'indagine rivela che il temuto aumento dei casi dovuto alla crisi sanitaria non si è quindi verificato, questo grazie in particolare agli aiuti economici assegnati dalle autorità, come ad esempio le indennità giornaliere, quelle per lavoro ridotto e per perdita di guadagno. Oltre a ciò, la carenza di manodopera in molti settori ha creato opportunità di lavoro per persone poco qualificate, che sono sovrarappresentate fra i beneficiari di assistenza sociale. La promozione del reinserimento di questi ultimi nel mercato del lavoro è stata concordata in dicembre dalla stessa COSAS, assieme all'Unione padronale svizzera e all'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM).
Più in dettaglio, va comunque rilevato che ci sono delle differenze regionali, basti pensare che nel canton Ginevra si è assistito a un aumento di 7 punti percentuali, mentre nella città di Lucerna di 5.
Crescita a medio termine
Nonostante questa leggera diminuzione generale, le sfide rimangono, e secondo lo studio ci si aspetta un forte aumento del numero di dossier a medio termine, che potrebbe raggiungere il 13,8% entro il 2023, rispetto al 2019.
Alla fine del 2021, la Segreteria di Stato dell'economia (Seco) ha contato circa 29'000 disoccupati di lunga durata, più del doppio rispetto alla fine del 2019. È difficile determinare quanti di loro beneficeranno dell'assistenza sociale nei prossimi anni.
L'impatto della pandemia sulla popolazione
Infine, malgrado gli aiuti economici legati al coronavirus, la COSAS mette in guardia sull'impatto ancora incerto della pandemia sulla salute della popolazione. Le persone che soffrono di postumi fisici e psicologici potrebbero dover affrontare ostacoli al loro reinserimento nel mercato del lavoro. A questi potrebbero aggiungersi molti indipendenti costretti a chiudere, malgrado le indennità di perdita di guadagno e gli altri sostegni.