Svizzera

Borsa, equivalenza non rinnovata

Lo confermano fonti della Commissione europea. L’attuale riconoscimento scade il 30 giugno

  • 21 giugno 2019, 20:53
  • 22 novembre, 21:52
01:15

RG18.30 del 21.06.19 Tomas Miglierina in diretta da Bruxelles

RSI Info 21.06.2019, 20:46

  • keystone
Di: RG/ludoC 

L’equivalenza borsistica per la Svizzera non sarà rinnovata: lo hanno confermato fonti della Commissione europea, venerdì pomeriggio, all’agenzia italiana Radiocor e alla britannica Reuters. E anche alla RSI, nella notte, a margine del Consiglio europeo, era stato detto più volte che nulla si stava muovendo.

A lanciare la procedura di rinnovo deve essere la Commissione europea; procedura che prende normalmente cinque giorni lavorativi di silenzio assenso da parte degli Stati. Ora, basta guardare il calendario per capire che da domani è troppo tardi per concludere la procedura entro il 30 giugno, quando scade l’attuale equivalenza. Anche a voler credere a soluzioni in extremis, che tuttavia appaiono assai improbabili, a Bruxelles non sembrano intenzionati a muoversi senza novità da parte di Berna.

02:26

L'UE non decide sull'equivalenza borsistica

Telegiornale 18.06.2019, 22:00

Il Consiglio federale non si è voluto per parte sua esprimere sulla questione. "Certamente il Governo ne ha discusso”, ha spiegato il vice-cancelliere André Simonazzi, “ma non ci sono nuove decisioni da prendere. Sull'accordo quadro il Consiglio federale ha già detto di voler ridiscutere tre punti con l'UE, mentre se l'equivalenza delle borse non sarà prolungata è già pronto dall'anno scorso un piano B".

Piano B che farebbe in sostanza scattare misure analoghe per le borse europee, che non verrebbero riconosciute dalla Svizzera. Nessun commento invece sulle dichiarazioni che giungono da Bruxelles. D'altronde anche Ignazio Cassis ieri in aula del Consiglio nazionale per il dibattito su una mozione che chiede al Governo di ridiscutere l'accordo quadro con l'UE non si era scomposto. Alle molte domande dei parlamentari sul perché non rispondere a tono alla Commissione europea, il ministro degli esteri ha ribadito che accordo istituzionale e equivalenza sono due cose distinte e che il Consiglio federale non intende cedere alle pressioni o farsi innervosire, ma vuole proseguire sulla strada delle discussioni, nel tentativo di trovare una soluzione comune.

01:27

Notiziario delle 21.00 del 21.06.2019: l'analisi di Marzio Minoli, giornalista della redazione economica

RSI Info 22.06.2019, 00:47

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Equivalenza borsistica negata alla Svizzera

Telegiornale 21.06.2019, 22:00

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