Cantoni, città, partiti e associazioni accolgono favorevolmente il piano del Consiglio federale di attuare nel Codice penale il nuovo articolo sul divieto di dissimulare il volto. Le varie eccezioni sono tuttavia mal viste da diverse città e cantoni, perché rendono difficile se, non impossibile, l'applicazione della nuova norma del codice penale. Deciderà il Consiglio federale, nella consapevolezza che comunque non sarà mai possibile regolare ogni singola circostanza.
Integrato nella Costituzione a seguito della votazione sulla cosiddetta iniziativa anti-burqa (approvata dal popolo nel marzo 2021), l'articolo vieta la dissimulazione del viso nei luoghi pubblici o pubblicamente accessibili. I Cantoni, temendo un mosaico di quadri giuridici, hanno chiesto alla ministra di giustizia Karin Keller-Sutter di elaborare una legge d'attuazione del divieto. Il Governo ha quindi deciso di ancorare l'interdizione nel Codice penale con un apposito articolo.
Singole critiche riguardano, tra le altre, anche la pena massima prevista dal Codice penale in caso di inosservanza del divieto, che potrebbe raggiungere i 10'000 franchi, giudicati sproporzionati. Poiché le violazioni saranno prevedibilmente compiute da turiste straniere, osserva il canton Zugo, serve una procedura più semplice, ossia una multa disciplinare invece della denuncia al ministero pubblico.
Oltre a ciò non piacciono le numerose eccezioni previste dal progetto preliminare: la dissimulazione del viso è giustificata da motivi inerenti alla salute, alla sicurezza, alle condizioni climatiche e alle usanze locali e in occasione di spettacoli artistici e di intrattenimento, nonché in occasione di interventi a scopo pubblicitario e in occasione di "interventi individuali e riunioni negli spazi pubblici, se la dissimulazione del viso è necessaria all'esercizio del diritto fondamentale della libertà di espressione o di riunione oppure se si tratta di un'espressione visiva di un'opinione che non compromette la sicurezza e l'ordine pubblici". Continua ad essere ammessa anche nei luoghi di culto.
Quanto sia difficile l'attuazione del divieto emerge anche dalle critiche al rapporto esplicativo del Consiglio federale, in base al quale la legge non può essere applicata a spazi privati, compresi veicoli come auto private (decapottabili incluse), carrozze private e barche "a prescindere dal fatto che il velo sia o non sia visibile dall'esterno".
Il divieto di dissimulare il viso si applica invece ai veicoli e ai mezzi di trasporto della mobilità lenta e alle attività del tempo libero (ad esempio biciclette, e-bike, risciò, monopattini, skateboard, pattini in linea): "poiché il loro uso non è spazialmente delimitato e avviene per lo più nelle aree urbane, è normale avere un certo contatto con il pubblico. L'analogia con i pedoni è quindi ovvia". Una distinzione, scrive il canton Zugo, incomprensibile per la popolazione, che va quindi chiarita o abolita.
Il Comitato di Egerkingen chiede invece un ulteriore inasprimento, dato che secondo il Consiglio federale sono considerati spazi privati anche balconi, giardini, cortili e spazi comuni nelle case plurifamiliari come scale, lavanderia, autorimesse e parchi giochi. Il divieto va esteso a tutti gli spazi privati "che possono essere visti da un luogo comunemente accessibile".